TERAMO – Le recenti dichiarazioni rese dal segretario del PD provinciale Gabriele Minosse sulle questioni che hanno portato all’approvazione del bilancio del Ruzzo e degli atti ad  esso correlati, rivelano la loro vera natura livorosa e risentita, tipica di chi non ha argomenti da porre sul tavolo. Così come del resto, le dichiarazioni di importanti “Big” del centrodestra, in trasversale sintonia con quelle del Sindaco di Cortino, confermano l’esistenza di strane convergenze, le cui ragioni sono altrettanto evidenti e che nulla, però, hanno a che fare con la politica, inerendo piuttosto alla “occupazione dei posti di comando”. Il partito democratico di Teramo non vuole certo sottrarsi ad un confronto dialettico sulle motivazioni di merito e tecniche che hanno portato a sostenere compattamente e convintamente la posizione assunta in sede assembleare da parte del sindaco del Comune capoluogo ed a questo proposito tiene a precisare che, contrariamente a quanto paventato da Gabriele Minosse, nessuno ha mai motivato il voto negativo tirando in ballo complotti orditi da chissà quale organizzazione, chiarendo invece come il suddetto voto negativo sia stato semplicemente il frutto, e la conseguenza, di considerazioni tecniche sulla documentazione messa a disposizione di ogni sindaco socio, tra cui non ultima i pareri resi dall’ERSI e dal tecnico incaricato, ed alla luce dei quali sono emerse criticità incontrovertibili. L’interesse primario della Città capoluogo e della comunità politica che oggi ha l’onere di amministrarla è quello di mettere al centro la tutela degli interessi della cittadinanza, primo fra tutti la salvaguardia di un bene primario come l’acqua, attraverso un’azione sulle società partecipate tendente alla trasparenza, alla scienza e alla sicurezza dei servizi resi alla comunità. È di tutta evidenza che dinanzi a un quadro in cui sono evidenti le criticità finanziarie, di contenimento dei costi e di erogazione del servizio, l’amministrazione comunale di Teramo, con convinzione unanime, ha deciso di sostenere l’azione portata avanti dal proprio sindaco. Fa specie, d’altro canto, che su tale posizione non vi sia stato un ampio confronto promosso proprio da segretario provinciale che avrebbe dovuto, di converso, mettere al centro del dibattito proprio le perplessità messe in campo dal sindaco della Città capoluogo per favorire una sintesi con tutti i sindaci di area e con tutti gli amministratori in generale. È invece apparsa di tutta evidenza la volontà di tutelare interessi particolari e variegati differenti, che nulla a che vedere hanno con le azioni di contenimento dei costi per i cittadini e di miglioramento dell’attività societaria, ma che tendono più che altro a tutelare interessi di natura corporativistica. Il Pd Di Teramo, quindi, rispedisce al mittente critiche generiche, infondate e strumentali. Serenamente si prende atto dell’esito della votazione in sede assembleare e con altrettanta serenità  si ribadiscono e confermano al contempo le motivazioni che hanno portato a esprimere il voto del sindaco D’Alberto e di tutta la comunità politica che oggi amministra la città di Teramo, invitando il Sindaco a mettere a disposizione degli interessati, sul sito del Comune, i pareri dell’Ersi che “cristallizzano” ed oggettivizzano le criticità che hanno portato al voto negativo da parte di Teramo, in maniera tale che tutti possano farsi un’idea diretta della reale situazione esistente. Infine, su una cosa ci si sente di convenire con il segretario Minosse: anche noi speriamo che sia l’ultima volta in cui ci vediamo costretti a veder leggere certe affermazioni di così cattivo gusto sugli organi di stampa.
Unione Comunale Partito Democratico