L’AQUILA – È stato firmato nei giorni scorsi l’accordo quadro tra il Centro di Eccellenza Cetemps e Ruzzo Reti S.p.A., che dà il via a una serie di attività scientifiche che avranno per oggetto lo studio dell’acquifero del Gran Sasso. La grande mole di dati riguardanti le sorgenti e la gestione dell’acquedotto nel versante teramano saranno messe a disposizione del gruppo di modellistica idrologica del Cetemps per studi modellistici sui tempi di ricarica, con uno sguardo sull’effetto che il cambiamento climatico potrà avere sulla disponibilità idrica nel prossimo futuro.
Questa collaborazione è il risultato di una serie d’incontri a carattere tecnico, avvenuti tra il personale dei due enti, che hanno inteso iniziare un percorso di condivisione di dati e strumenti per un duplice obiettivo: soddisfare l’interesse scientifico, nel campo dell’idrologia e idroclimatologia, verso uno dei monumenti naturalistici più identitari della cultura abruzzese e, allo stesso tempo,
migliorare il servizio erogato verso i cittadini. “È un accordo importante – spiega il direttore del Cetemps Frank Marzano – che ritengo possa costituire il fulcro e il volano per collaborazioni di qualità anche nell’ottica della progettazione europea per lo studio della nostra “montagna” per eccellenza. Non una barriera, ma una cerniera che unisce geograficamente e strategicamente.” “Siamo orgogliosi di questa eccellente collaborazione fortemente voluta – afferma la Presidente della Ruzzo Reti Alessia Cognitti – che parte dal cuore della nostra storia e tradizione rappresentata dalle sorgenti del Gran Sasso e attraverso innovativi studi scientifici, pone l’ambizioso obiettivo di osservare e correlare gli aspetti climatici con l’acquifero che fornisce acqua di notevole qualità oltre che al comprensorio Ruzzo anche a gran parte della popolazione abruzzese. L’accordo con il Cetemps rappresenta per l’azienda un ulteriore salto di qualità dopo le convenzioni già in atto con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale G. Caporale e l’intero gruppo di lavoro costituente il PSA (Piano Sicurezza Acque) per garantire la sicurezza del sistema idropotabile e la protezione della salute dei consumatori.”