MONTORIO – La montagna, per ora, si dimostra forte e vede oltre, nonostante l’incubo del CoVid19, meglio conosciuto come Coronavirus. Nel tempo in cui le Aree Interne della Regione Abruzzo si trovano nuovamente ad affrontare una nuova grande lotta, arrivano, strategia e strumenti contro l’abbandono del territorio e per innescare la rinascita.

Il principale obiettivo perseguito dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) è contrastare i fenomeni che hanno portato ad un impoverimento e spopolamento delle aree interne del Paese: ciò si concretizza, nella pratica, con il potenziamento dei servizi offerti e con l’integrazione tra i diversi livelli di governo e pianificazione delle risorse perché questi convergano in una visione unitaria di cura e riattivazione del territorio.

L’Area omogenea Alto-Aterno- Gran Sasso-Laga è stata istituita a seguito degli eventi sismici del 2016 e 2017 (DGR n.613 del 26 settembre 2016, integrato con DGR n. 458 del 1 settembre 2017), non faceva quindi inizialmente parte delle quattro aree abruzzesi individuate come aree interne della strategia regionale (DGR 290/2015).

I 15 Comuni compresi ricadono nelle province di L’Aquila e Teramo e sono: Campli, Capitignano, Civitella del Tronto, Colledara, Crognaleto, Campotosto, Fano Adriano, Montereale, Montorio al Vomano, Pietracamela, Torricella Sicura, Cortino, Rocca Santa Maria, Tossicia e Valle Castellana.

Il percorso di costruzione della Strategia è stato affidato per la parte tecnica alla Comunità Montana Gran Sasso di Tossicia (TE), in stretta collaborazione con il territorio e con il Comitato Tecnico Nazionale.

Il Commissario dell’Ente Nando Timoteo illustra: “I lavori sono partiti nel 2017 e hanno portato all’approvazione di una Bozza di Strategia nell’aprile 2018, contenente un’analisi socio-territoriale dell’area in oggetto, le possibili linee d’intervento perseguibili in ciascuno degli assi (istruzione, salute, mobilità, sviluppo locale), l’individuazione degli attori da coinvolgere per lo sviluppo e realizzazione delle previsioni fatte”.

Prosegue il Commissario: “La Comunità Montana Gran Sasso ha sempre fortemente creduto nell’opportunità reale e concreta di questa programmazione. La fase successiva dei lavori ha riguardato la definizione di un Preliminare di Strategia, composto da analisi approfondite, proposte specifiche di risoluzione delle problematiche rilevate, concretizzazione delle proposte in azioni, concertazione con gli attori individuati nella fase precedente. Per la costruzione di questa parte del lavoro sono stati fondamentali gli incontri di scouting territoriale, nei quali i tecnici della Strategia, locali, regionali e nazionali, si sono confrontati con le realtà sul campo per disegnare insieme gli interventi”. E chiude “Ringrazio sentitamente i Sindaci che hanno creduto nel progetto e ci hanno sostenuto nella realizzazione, gli Uffici e il tutto Personale della Comunità Montana del Gran Sasso, che avranno l’ònere e l’onòre di dove seguire l’esecuzione del progetto, e soprattutto il Segretario ff dell’Ente Dr. Piergiorgio Possenti. Ringrazio altresì il Sindaco del Comune di Montereale Massimiliano Giorgi e il Sindaco del Comune di Pietracamela Michele Petraccia, i quali, in qualità di Vice Coordinatori, nella fase embrionale, sono stati presenti e caparbi sostenitori dell’avanzamento delle azioni.”

Il Sindaco di Montorio al Vomano, Ennio Mario Facciolini, Referente per la Strategia, dichiara: “Fin dalla mia elezione a presa in carica del ruolo di primo cittadino, appena sono stato nominato e incaricato dai Sindaci dell’Area quale Referente, mi sono impegnato tenacemente con il Comitato Tecnico Areee Interne C.T.A.I., per facilitare il percorso e rendere possibile la riuscita del progetto, mediando pazientemente con alcuni colleghi”. Poi prosegue: ”Nel caso specifico dell’Area omogenea Alto Aterno- Gran Sasso- Laga, oltre alle problematiche indotte dalle dinamiche caratterizzanti delle aree interne, si sommano le difficoltà legate ai danni prodotti dagli eventi sismici che negli anni 2016 e 2017, e precedentemente nel 2009, hanno colpito il territorio e hanno contribuito ad accelerare tali andamenti. Si tratta però allo stesso tempo di un’area ricca di risorse naturali e culturali, prevalentemente montana, i cui comuni sono compresi all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e della Laga, e che possiede quindi in sé preziose risorse sulle quali la Strategia sta mettendo le radici. Una montagna viva per una montagna da vivere è la vision che guida la costruzione della politica per l’area”.

 

Alla base di tutti gli interventi previsti dalla Strategia c’è la necessità di gestire in maniera coordinata e collaborativa il territorio da parte delle Amministrazioni Comunali coinvolte. Viene prevista infatti la stipula delle convenzioni di base con le quali i Comuni si impegnano a portare avanti la realizzazione degli interventi progettati, mettono in campo misure per facilitare tali realizzazioni e si impegnano ad affrontare congiuntamente gli aspetti complessi della ricostruzione post-sisma e della difesa da possibili emergenze future.

“Un percorso già intrapreso da tempo dalla Comunità Montana Gran Sasso” riprende Timoteo “che in questi anni ha affiancato alla gestione dei Servizi Sociali in forma associata, in qualità di ECAD per l’Ambito Distrettuale n. 24, anche un Protocollo di Intesa con la ASL di Teramo per l’attivazione di servizi sanitari innovativi nelle aree intere del teramano e che con i fondi della Strategia potrà essere ampliato e migliorato”.

 

Nuovamente il Sindaco del Comune di Montorio al Vomano, “assolutamente convinto, e lasciatemi dire anche fiero dell’operazione che abbiamo compiuto per scardinare le resistenze degli apparati burocratici e lavorare al piano che per quanto peculiare, omogeneizzerà nella risoluzione delle problematiche i problemi dei territori sfavoriti.”

 

L’Alto Aterno Gran Sasso Laga è la quinta area abruzzese che sperimenta la SNAI. Avrà a disposizione oltre 7,5 milioni di euro per costruire un futuro a partire dalla valorizzazione del patrimonio naturale dove un ruolo importante giocherà l’ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Oltre all’appartenenza all’Ente Parco di 14 dei 15 comuni del comprensorio e la presenza di 2 Unioni di comuni e 3 Comunità Montane, tramite convenzioni sono state associate le funzioni di catasto e protezione civile in adempimento del requisito SNAI in linea con gli obiettivi della strategia e come punto di partenza di un percorso di riorganizzazione complessiva delle forme associative finalizzato alla governance unitaria del comprensorio.

L’obiettivo è quello di costruire “una montagna viva” superando anche i limiti imposti dalla morfologia della zona. Il tutto nel segno dell’innovazione. Una delle condizioni necessarie per attuare gli interventi previsti nella strategia è infatti il superamento del digital divide che caratterizza gran parte dell’area. Sul fronte sanità si punta ad aumentare quantità e qualità dei servizi sia in casi di prevenzione che di urgenza. Gli interventi in materia di educazione sono incentrati sull’ampliamento dell’offerta e tarati sugli ambiti di specializzazione e occupazionali dell’area. Potenziare il trasporto locale è uno degli assi della strategia del comprensorio abruzzese che risponde a numerose esigenze fra cui quella di facilitare gli spostamenti per rendere più fruibili alla popolazione i servizi disponibili, favorire il turismo con “collegamenti intelligenti” fra i nodi regionali e i principali attrattori turistici e, in sintesi, abbattere le barriere dell’isolamento.

Si attende ora la sottoscrizione dell’APQ (Accordo di Programma Quadro) che darà il via alla realizzazione concreta del disegno di rilancio costruito nella strategia.