“Ho letto con attenzione la replica dell’ex Assessore Roberto Salvatori e, di primo acchitto, devo dire che avrei preferito che lui si fosse confidato con me nei mesi scorsi rispetto a questo suo “malessere” nei riguardi del Pd e della situazione in cui versa, piuttosto che dopo aver preso certe decisioni, proprio in virtù della reciproca stima e rispetto che hanno sempre contraddistinto il nostro rapporto umano e amministrativo” sottolinea il primo cittadino di Bellante, Giovanni Melchiorre.
“Detto ciò, lui è perfettamente a conoscenza del fatto che la sua nomina ad Assessore era arrivata su indicazione precisa del Partito Democratico, suo partito di riferimento, almeno finora, e dei suoi cinque Consiglieri che siedono in Assise a Bellante ed a lui questa cosa era sempre andata bene” prosegue il Sindaco. “Quindi ritengo che se lui non si sentiva più rappresentato, né rappresentativo, di questo partito avrebbe dovuto, di sua iniziativa, rimettere il proprio mandato, esternando, come sta facendo solo ora a sostegno della sua “nuova appartenenza politica”, questo suo malessere”.
“Credo poi che non si possa parlare di “diktat” verso questa Amministrazione da parte di nessuno, anche perché ritengo sacrosanto che un partito, qualora non si senta più rappresentato da un suo amministratore, uno nominato in propria quota in Giunta, ne chieda al primo cittadino la sostituzione. Confermo invece che il sottoscritto e la Maggioranza consiliare sono venuti a conoscenza della decisione del Prof. Salvatori di candidarsi in Provincia solo “a cose fatte”, un qualcosa di estremamente grave e irrispettoso verso il sottoscritto e l’intera squadra, a cui ha fatto seguito anche la promessa di ritiro della stessa, smentita poi dai fatti” conclude Melchiorre. “Infine mi spiace aver letto le parole del Prof. Salvatori, sicuramente mosso da “momentanea rabbia”, in cui parla di “mancanza di autonomia decisionale” al nostro interno e “di grave crisi in cui versa l’amministrazione del Comune di Bellante, guidata e sottomessa da figure afferenti ad un unico partito, che non sono certamente espressione della volontà popolare e della maggioranza a cui i cittadini hanno voluto dare la loro fiducia”. Lui sa bene che questo non è vero, anche perché, se così fosse stato, lui non avrebbe mai goduto, in questi anni, dell’autonomia e dello spazio amministrativo di cui ha invece beneficiato al pari degli altri assessori e del sottoscritto. In ogni caso, non ho alcuna intenzione di trascinare ulteriormente me e l’Amministrazione su questa vicenda e su altre eventuali strumentalizzazioni, restando fermo il nostro unico obiettivo di lavorare per il bene della nostra gente e del nostro territorio”.