ROMA – “Per portare a termine i progetti finanziati dal PNRR, i Comuni hanno bisogno di personale qualificato, ma oggi molti tecnici assunti dal 2021 in deroga ai vincoli assunzionali rischiano di dover lasciare il proprio incarico a causa della scadenza del limite contrattuale di 36 mesi previsto dal bando iniziale. Senza un rinnovo, questa situazione comporterebbe inevitabilmente un rallentamento nella gestione dei fondi, con il rischio di compromettere l’attuazione degli interventi previsti. Per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare al Governo, chiedendo un intervento urgente per consentire ai Comuni di mantenere in servizio il personale tecnico anche oltre i tre anni attualmente previsti e fino alla scadenza reale del PNRR”. – dichiara Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione e capogruppo in Commissione Finanze alla Camera.

I nostri enti locali – prosegue Sottanelli – soffrono da anni una carenza strutturale di personale, aggravata dai limiti assunzionali e dai pensionamenti che hanno ridotto drasticamente le risorse umane a disposizione. Il PNRR rappresenta un’opportunità unica per il rilancio del Paese, ma senza le competenze necessarie per progettare, attuare e rendicontare gli interventi, rischiamo di perdere tempo e risorse preziose. È impensabile che, nel momento cruciale per il completamento dei progetti, il Governo tolga ai Comuni risorse umane per affrontare questa fase con continuità ed efficacia”.

Nonostante siano stati previsti meccanismi di stabilizzazione, la maggior parte dei Comuni non ha le risorse per attuarli, e senza una proroga dei contratti ci troveremo con uffici sguarniti proprio quando servirebbe la massima operatività. Con un PNRR da completare e un PIL che segna una crescita quasi nulla, è fondamentale accelerare l’attuazione dei progetti, evitando di disperdere competenze e professionalità già formate e operative. Per questo chiediamo al Governo un intervento immediato: il personale tecnico impegnato nello sviluppo e nella rendicontazione dei fondi europei deve poter continuare a lavorare, altrimenti l’Italia rischia di trovarsi impreparata di fronte a questa sfida decisiva” – conclude Sottanelli.