PESCARA – Le associazioni Greenpeace Italia, ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia hanno presentato ormai quasi un anno fa a Montecitorio la proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi” finalizzata a guidare una trasformazione del settore dell’allevamento basato su tecniche agro-ecologiche. La legge prevede la predisposizione di un piano nazionale di riconversione del comparto, finanziato con un fondo dedicato, e punta a rendere protagoniste le piccole aziende agricole, introducendo una moratoria sulla creazione di nuovi allevamenti intensivi e sull’aumento dei capi in quelli esistenti. La proposta di legge, depositata alla Camera dei deputati con il numero 1760, ad oggi è stata sottoscritta da ben 23 parlamentari di cinque diversi schieramenti politici. Gli obiettivi sono chiari: uso efficiente delle risorse, accesso a un cibo sano e di qualità, creazione di filiere che garantiscano il giusto compenso a lavoratori e aziende.

Per coinvolgere le comunità locali, le cinque associazioni hanno inviato a tutti i Comuni italiani una mozione a sostegno della proposta di legge 1760. Si tratta di uno strumento che consentirà agli enti locali di partecipare al dibattito e promuovere un modello di allevamento più sostenibile e capace di tutelare salute, ambiente ed economie locali. La discussione della mozione nei Consigli comunali consentirà di avviare un confronto pubblico su come rendere la zootecnia più responsabile e più rispettosa del benessere di tutti.  In Abruzzo si è subito registrata l’adesione dell’Amministrazione Comunale di Spoltore in provincia di Pescara: mercoledì scorso il Consiglio comunale ha approvato la mozione all’unanimità dopo un interessante confronto a cui hanno preso parte anche Irma Castelnuovo e Marcella Spaziano del WWF Chieti-Pescara.

“Andare avanti con l’attuale modello produttivo, basato su allevamenti sempre più grandi e intensivi, contribuirà non soltanto alla chiusura delle piccole e medie aziende, ma anche alla proliferazione di virus come quello dell’influenza aviaria e della peste suina – dichiara Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia –. Il contrasto a questi virus, peraltro, richiede ingenti investimenti di denaro pubblico che si aggiungono a quelli che già arrivano al settore dai fondi europei. Dobbiamo invece puntare su politiche strutturali che ridisegnino il futuro del settore primario. La nostra proposta di legge va proprio in questa direzione. Sbaglia chi mette in contrapposizione il settore produttivo con la transizione ecologica: chi lo fa vuole evidentemente la prosecuzione di un sistema che ha già dimostrato di essere dannoso per la salute, l’ambiente e gli stessi lavoratori del settore stritolati da un mercato del tutto ostile alle loro istanze”.