TERAMO – Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, riunitosi questa mattina nella prima seduta convocata dopo il rinnovo dei componenti nelle elezioni del 2 e 3 febbraio scorsi, ha confermato all’unanimità presidente l’avvocato Antonio Lessiani, che dunque ricoprirà tale carica per il prossimo quadriennio e per il secondo mandato consecutivo.
Il nuovo Consiglio ha anche eletto, sempre all’unanimità, gli avvocati Serena Monina in qualità di vicepresidente, Rita Capanna Piscè nel ruolo di segretario e Gianluca Reitano in quello di tesoriere.
Del nuovo Consiglio, come noto, fanno parte anche gli avvocati: Massimo Ambrosi, Mario Cheng Chi Chang, Stefania D’Addario, Franca D’Amario, Giulia Forlini, Elvio Fortuna, Stefano Franchi, Caterina Lettieri, Monica Passamonti, Nicola Rago, Gaetano Luca Ronchi.
«Ringrazio il Consiglio per la fiducia e auguro a tutti un buon lavoro – dichiara il presidente Lessiani – continueremo ad operare affinché l’avvocatura teramana possa avere un ruolo da protagonista nella vita culturale cittadina per ogni iniziativa che riguardi i diritti e la loro tutela. Il nostro Ordine dovrà essere sempre più un referente per tutte le istituzioni locali, prima fra tutte la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo con cui abbiamo avviato una forte sinergia e contributo a creare un polo di carattere scientifico attento al mondo delle professioni legali».
«Tra i nostri obiettivi – prosegue Lessiani – ci sono la difesa del nostro tribunale e la valorizzazione del ruolo degli avvocati. Inoltre è nostra intenzione costituire una fondazione forense che, in futuro, potrà apportare nuova linfa vitale e maggior respiro all’attività formativa del Consiglio. Nei prossimi anni, le risorse del PNRR offriranno sicuramente nuove opportunità che dovremo saper cogliere ed intercettare per migliorare e sviluppare le misure già introdotte a sostegno dell’avvocatura. Anche l’interlocuzione con gli uffici giudiziari sarà importante per migliorare l’ambiente in cui operiamo e fare del tribunale di Teramo, nell’ottica di un leale e costruttivo confronto con chi lo amministra e nel solco di una tradizione antica, un’eccellenza riconosciuta anche a livello nazionale».