TERAMO – In merito al comunicato del Movimento 5Stelle di Teramo ed al consiglio diretto al PD Teramano, non possiamo che rispedire al mittente lo stesso, non foss’altro per il timore che i mittenti un domani vengano a richiederlo con la stessa signorilità e classe con cui il loro “capo”, all’indomani del dimezzamento dei voti M5S alle regionali, ha chiesto indietro agli Abruzzesi, le ambulanze e i soldi provenienti dall’autotassazione a suo tempo sbandierata ai quattro venti.
Parlano di frustrazione del PD, di attacchi al 3.0 e al vicesindaco per costringerla alle dimissioni; parlano di furbizia dei 3.0 per aver “palesemente appoggiato gli esponenti destra nonostante il Sindaco finto civico D’Alberto abbia appoggiato platealmente il candidato del PD…, gettando definitivamente la maschera”. Proseguono dicendo che, con la stessa “furbizia” i 3.0 attaccano l’assessore Di Padova “il cui operato, in alcuni casi, sembra consistere più di proclami che di soluzioni concrete” e concludono consigliandoci di premiare la componente 3.0 con un assessorato in più, essendo i 3.0 “gli unici a poter salvare l’Amministrazione di Teramo con un contatto diretto con la nuova maggioranza di centrodestra in Regione Abruzzo”.
Beh, davvero non c’è bisogno di molte parole per commentare tanta pochezza politica, magistralmente espressa attraverso un comunicato. Non torniamo sulla grossolana analisi del voto, che tende a sottacere un dato oggettivo, ossia un centrosinistra oltre il 31%, anche in un momento di difficoltà, a fronte di un dimezzamento secco dal 40 al 20% del M5S in Regione; preferiamo invece evidenziare che oggi, anche a livello locale, l’unica maschera che è caduta è quella del M5S, che ha definitivamente scelto di stare dalla parte delle destre, così come del resto fatto anche al Governo. E di questo se ne accorgeranno domani, quando i loro elettori li abbandoneranno definitivamente come hanno già iniziato a fare in massa, rendendosi conto che continuarli a votare significherebbe imboccare un tunnel lungo e buio come quello del Brennero.
Altrettanto grossolana è poi la prospettazione resa di “continui attacchi” al vicesindaco da parte del PD teramano. Nessun attacco personale, né al Vicesindaco e né alla forza politica cui appartiene, ma molto più semplicemente un rilievo politico, che nasce dal fatto che non riteniamo sia politicamente possibile appoggiare in maniera indistinta l’una o l’altra parte politica, a seconda dei casi e delle convenienze del momento. Magari non saremo furbi, in questo, ma nemmeno ipocriti come chi di punto in bianco ritiene lecito rinnegare i propri ideali e fare alleanze di governo innaturali.
Quanto poi alle accuse rivolte all’assessore Di Padova di fare proclami, beh che dire: è appena tornata da L’Aquila portando in dote tre milioni di euro per ponte San Gabriele.
Luca Pilotti
capogruppo Consiliare PD al comune di Teramo