ATRI – Era prevedibile che, dopo gli “Eroi” della Sanità pubblica, medici, infermieri personale ausiliario tanto osannati durante la Pandemia, avendo dato tutto quello che potevano in un evento
nuovo e in una situazione di pericolo per loro stessi e per i pazienti, arrivassero il silenzio e la rimozione.
Una emergenza sanitaria che ha messo a dura prova tutta l’organizzazione nazionale e regionale, sperimentando le capacità sul campo. Vi è stato anche un grande sforzo per dare unità
a comportamenti diversi in situazioni che si evolvevano di giorno in giorno, di ora in ora. Speriamo che la Pandemia provocata dal Covid 19, che ancora persiste, abbia insegnato quanto sia importante dotarsi di Piani emergenziali validi, con aggiornamenti professionali all’avanguardia e una organizzazione tipo Protezione Civile.
All’inizio ricordiamo che, presi alla sprovvista, a livelli alti, si disse che bisognava rivedere tutto accentrando le decisioni. Ora non si parla più di questi temi e dello stato della Sanità. Di certo la Pandemia ha messo in evidenza tutte le criticità del sistema dando il colpo finale alla Sanità pubblica, mentre poteva e doveva essere uno stimolo formidabile, una occasione irripetibile per sperimentare nuove forme di intervento, più adatte alle nuove esigenze. A tutt’oggi nulla è cambiato e pensiamo che nulla cambierà data la forza delle consorterie in gioco. Abbiamo una Sanità pubblica che era tra le prime nel mondo per efficienza e soprattutto perché essa serviva, non solo i cittadini italiani, ma tutti gli esseri umani presenti sul territorio nazionale. Una grande conquista democratica e civile di cui noi non intendiamo in nessun modo privarci e lotteremo a tutti i livelli perché si conservino tali conquiste dando anche servizi migliori. Ormai tutti hanno capito che la grande riforma sanitaria di cui abbisogna il nostro paese si dovrà basare sul potenziamento della medicina territoriale (medici di base, distretti sanitari, piccoli e medi ospedali, ecc.), riservando alle eccellenze la centralità delle cosiddette supercliniche che vanno salvaguardate dalla pressione ordinaria. Per il nostro Ospedale ci sono stati documenti politici sottoscritti unitariamente; ma la miopia politica e l’asservimento, hanno impedito al Sindaco e alla nera maggioranza che ci sgoverna, di fare una battaglia all’altezza della situazione.
Siamo arrivati a chiedere le dimissioni dei responsabili ASL che ci tradiscono ogni giorno. Tutto vano!
Abbiamo fatto una piccola inchiesta a casa nostra, così, con semplicità, ebbene:
- Visita cardiologica + ECG: ottobre 2023;
- Visita Card.+ECG+Ecocuore; Prova da sforzo; Visita endocrinologica: nessuna possibilità di prenotazione;
- Ecodoppler carotidi e arti: nessuna possibilità di prenotazione Atri;
- Eco addome completo : nessuna possibilità di prenotazione Atri.
Il Reparto di Cardiologia è diventato un semplice ambulatorio così come la Pediatria. Di Medici anestesisti, di quelli promessi, ne è arrivato uno solo. Questa situazione determina che le Chirurgie non riescono a svolgere nemmeno il loro lavoro routinario, mentre diventa cronica la carenza di infermieri e di altre figure importanti per la vita di un Ospedale.
Questa è la situazione mentre a Teramo ci si vanta giustamente della eccellenza della Cardiochirurgia, fiore all’occhiello della sanità provinciale.
Per l’incapacità politica e amministrativa di molti e per bieco interesse di altri, ci stiamo giocando la Sanità pubblica e stiamo consentendo la svendita di questo patrimonio, favorendo
così i privati e tradendo un mandato popolare. Ancora una volta, diciamo alla maggioranza: “Voi non meritate l’aiuto dell’opposizione e non immaginate quanto vi potrebbe servire; ma siamo ancora pronti ad ascoltare per il bene della città. Sappiate comunque, che non accetteremo altre promesse teramane, ma nel contempo siamo pronti a discutere sul da farsi.”
Chi non ha coraggio, non può darselo. Ad Atri, occorre un nuovo corso e una nuova guida coraggiosa e lungimirante per affrontare vecchi e nuovi problemi. Noi ci siamo! – Circolo PD Atri –