PESCARA – “Pensa già alla nuova legge elettorale il Presidente della Regione Marco Marsilio. A poco più di un anno delle regionali del 2024, lui figura come primo e unico firmatario di una proposta di riforma dell’attuale legge elettorale. Una cosa gravissima, che rivela chiaramente quali sono i veri interessi della maggioranza. La comunità sta affrontando senza il sostegno della Regione un vero e proprio shock sul caro energia e il Presidente deposita il disegno di legge per le regole elettorali senza condividere alcun tipo di confronto e durante i lavori di un Consiglio che aveva già calpestato ogni diritto delle opposizioni”. Duro intervento quello del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.

“A parte il contenuto, su cui ci esprimeremo una volta noto, è gravissimo il metodo: una proposta ‘indecente’ perché calata dall’alto, che, presentata quasi alla fine del suo mandato, suona più come un diktat che una riforma – incalza Paolucci – Perché le riforme si costruiscono insieme, ascoltando tutte le voci che compongono la pluralità dell’Assise. Mentre, invece, i diktat, si impongono, com’è successo ieri, cosa inedita nella storia della nostra Regione stravolgendo una legge sui debiti fuori bilancio, trasformata nella solita e vergognosa legge omnibus dove c’è di tutto: dalla variazione di milioni di euro, all’abbassamento delle soglie di trasparenza per gli atti della Regione, fino al rinvio dell’elezione dei Consorzi di bonifica, attesa da tutto il comparto agricolo.  È grave che il Presidente di un Abruzzo fiaccato da pandemia e rincari abbia pensato al suo futuro e alla prossima campagna elettorale: un atto di forza che è anche un sintomo di evidente debolezza”.