La parola territorio è una parola cara alla geografia, alla politica, ai cittadini e, più in generale, agli abitanti del mondo. Il territorio non comprende solo la terra, ma anche i mari, le montagne, le aree urbane, suburbane, rurali: tutto ciò che sottostà ad una giurisdizione di una qualche istituzione. Quindi, esso ha a che fare con le politiche. La politica pettina il territorio, ma non è il solo agente a trasformare lo spazio. Che cos’è, dunque, il territorio? Il Rotary di Teramo ga bene a chiedersi “Quale funzione deve avere il territorio nella città di TERAMO? Ne parleranno tanti illustri relatori tra cui il rettore emerito Luciano D’Amico, che da solo “vale il biglietto”, e l’avvocato Tommaso Navarra esperto ambientalista appassionato storico ma soprattutto Presidente del Parco del Gran Sasso. 

Il Rotary teramano sa che lo spazio territorializzato è l’ambiente addomesticato, usurpato, usato, dove incontriamo pratiche comuni diffuse (come costruire una casa, per esempio), modi di fare e pensare (culture). Il territorio è un artefatto sociale, non vi è in natura: è lo spazio sul quale è poggiato e poggia un esito e, allo stesso tempo, un processo inesorabile, continuo, ovvero la territorializzazione. Tale processo si compie significando il mondo, dandogli senso, finalità e valori simbolici. Seguendo il pensiero della teoria geografica della complessità. “Quale funzione deve avere il territorio nella città di TERAMO

Di fatto, il territorio è costituito da elementi visibili, invisibili e simbolici. I cartelli stradali ci indicano il nome del suolo in cui ci troviamo, mentre un piatto culinario può, generalmente, rimandare ad un territorio tipico, unico, peculiare. Ecco, il territorio è sì mare, montagne e città, ma ciascuno di essi detiene delle caratteristiche che lo rendono quel mare, quella montagna e quella città: il Danubio, Bangkok e le Dolomiti, possono forse solo dirsi generici fiumi, città e montagne? Ovviamente no e questo perché ogni territorio ha una propria storia e un proprio nome. I territori sono tanti, diversi e unici. Accade così che alcuni territori vengono protetti e tutelati da organizzazioni sovranazionali poiché “patrimonio dell’umanità”, mentre di altri ce ne si dimentica oppure non li si vuol dar importanza perché territori scomodi, contesi, in guerra o in lutto. Il territorio è soggetto alle politiche del suolo, dell’urbanistica, della cultura e così via. Su di esso ricadono scelte dei singoli e delle collettività. Non è un caso se al momento io stia scrivendo in una Regione colorata, in casa e con la neve fuori dalla porta, o no? La questione dell’ambiente, degli stili di vita, di molte pratiche culturali trovano legami con il territorio e non potrebbe essere altrimenti: l’individuo si situa sempre nello spazio significando il mondo. Per concludere, ricordiamoci e guardiamoci attorno perché l’idea, il progetto sotteso al territorio, ci dice del pensiero della gente che lo fa. Non c’è piazza, non c’è prigione, senza mente umana.