Un’estate piena di cose. Un’estate piena di fuffa. Una estate passata buttando una marea di soldi pubblici. Quanti soldi nostri hanno buttato per riempire l’estate di fuffa proverò a dirvelo tra poco quando – grazie a Dio con i miei tempi di uomo libero che vive di altro – ricomincerò a scrivere. Ora ci sono le elezioni a Roseto. E da queste dipendono anche le scelte politiche su Teramo. Chi non capisce questo non legge la politica . Vincerà il “campo largo” o vinceranno i partiti tradizionali ? Le seguirò e sarò presente scrivendo ma anche in Tv. Ma, almeno, ieri ho assistito ad un interessante convegno sul new deal del turismo a Teramo e in Abruzzo. Cioè – è bene precisarlo per chi ancora non ha capito bene la situazione economico sociale – si è parlato del futuro di Teramo e l’Abruzzo.
Ottima l’iniziativa. Ma sbagliata l’ora e il giorno a causa – ancora una volta – del pessimo coordinamento degli incapaci del Comune che non dovrebbero fare coincidere una festa in piazza martiri con musica e giochi con una iniziativa di ottimo profilo culturale a 100 metri (porta romana). Ma evidentemente nei soldi buttati al vento dal Comune , a furia de buttà nel callarone, non sono stati previsti soldi per un coordinamento delle attività in città. Mi viene da dire “arridatece er puzzone”, perché con Canzio queste cose non erano mai successe. Almeno queste.
Convegno ottimo su turismo e benessere (da ben – essere = “stare bene”) che oggi indica uno stato complessivo di buona salute fisica, identificato con il termine inglese di “wellness”, che ha portato alla nascita e allo sviluppo di un settore turistico specifico. Per una città come Teramo, in una regione come l’Abruzzo, quando si parla di turismo del benessere si intende la pratica di viaggiare alla ricerca di tranquillità fisiologica e mentale, da ottenere grazie alle risorse locali. Questo tipo di turismo è caratterizzato dalla ricerca di un’alimentazione sana, di strutture e opportunità di sviluppo creativo. Per una città come Teramo, in una regione come l’Abruzzo creare un’offerta valida per questo tipo di turismo è fondamentale e non è scontato. E’ un modo fondamentale per salvaguardare e promuovere il territorio, garantendo lavoro, ed elevati standard di vita. Accanto alle ricchezze che poche regione come la nostra possono offrire nel contesto naturale, ora dovrebbero nascere forme innovative e indirette di marketing territoriale. Anche le nostre località considerate minori con questo modo di vedere le cose possono acquistare nuovo valore, specialmente in un momento in cui i viaggi all’estero sono scoraggiati. E non si tratta solo, per hotel, di offrire centri fitness, piscine e Spa, ma di arricchire l’offerta con ulteriori servizi legati al benessere in senso più ampio, anche all’aperto. Noi, a Teramo, abbiamo tutto. A qualcuno bravo a farsi le foto e annunciare le cose sfugge. Noi a Teramo abbiamo il mare incantevole, abbiamo la montagna incantata e vergine. Noi a Teramo abbiamo le bontà locali con i prodotti a filiera corta. Tutto nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita a 360°. Ecco che il turismo del benessere diventa elemento proattivo nello sviluppo del nostro territorio, contribuendo così a un miglioramento generale del territorio e all’innalzamento del livello di qualità complessiva della vita. Qualche esempio? La Toscana e l’Umbria hanno saputo coniugare paesaggi stupendi (che noi abbiamo) , buon cibo (che noi abbiamo), ottimo vino (che noi abbiamo) con un turismo del benessere all’avanguardia. Una speciale attenzione va data ai produttori locali e all’utilizzo di modelli di consumo a filiera corta, che prediligono il contatto diretto fra il produttore e il consumatore, che si coniugano a processi di valorizzazione dei cibi tipici (che noi abbiamo) e di ripresa delle tradizioni locali (che noi abbiamo), elementi chiave che accompagnano questa speciale forma di turismo e possono contribuire a conferire valore aggiunto a tutta la regione, partendo da Teramo, Campli, Civitella, Montorio.
Tutti i dati ci dicono che la richiesta globale per un turismo del benessere continuerà ad aumentare nei prossimi anni. Il settore del turismo del benessere è in forte crescita. La maggior incidenza di disagi psicologici legati allo stress nella vita quotidiana e professionale, o la maggiore percezione degli stessi, sta facendo aumentare la domanda. I viaggiatori desiderano sempre più sperimentare la cultura del benessere della loro destinazione, specie se antica e radicata nella tradizione locale. Anche quei viaggiatori per cui il benessere non è una priorità tendono sempre più a usufruire di tali servizi messi a loro disposizione
Ben vengano dunque iniziative come “Abruzzo regione del benessere” con il Preside della facoltà di Scienze della Comunicazione Cristian Corsi che potrebbe ben guidare questo processo; la presidente dell’Ater Teramo, Maria Ceci che per le capacità manageriali già dimostrate assumerà sempre maggiore spazio in città; il presidente del Parco nazionale del Gran Sasso Tommaso Navarra , non solo noto professionista ma vero uomo di cultura e appassionato dell’ambiente, e l’assessore regionale al Sociale Pietro Quaresimale che sta lavorando ottimamente per Teramo e ha voluto e concretizzato questa iniziativa.