TERAMO – Di allenatori ne abbiamo conosciuti tanti. Per uno nutriamo una simpatia particolare ma non chiedeteci perché, non sapremmo rispondere. Ricordiamo semplicemente, allora, che Agenore Maurizi-allenatore è alla guida del Roma City, in Serie D, con Maurizio Manfra Direttore Sportivo: quest’ultimo lo avrebbe riportato a Teramo, se avesse potuto, per la soddisfazione anche di Massimo Chierchia.

– Mister ma la tua è una serie D relativa, guardando il vostro centro sportivo di Riano (a 15 Km. da Roma – ndr-), che è a di poco spettacolare (in coda alcune foto della struttura – ndr -): si rimane senza fiato…

  • So che hai avuto un servizio fotografico che allegherai a questa gradevole intervista… cosa dovrei aggiungere?

– Analizzando il prossimo girone F del probabile girone abruzzese, molisano, marchigiano e, in parte, laziale, a Campobasso, Chieti, L’Aquila e Sambenedettese chi aggiungeresti tra le candidate alla Lega Pro?

  • Hai detto bene, probabile girone. Ad oggi non sappiamo nulla per i noti motivi. Se così sarà, dalle prime impressioni mi sembra che Sambenedettese, Aquila, Campobasso, Chieti ed Avezzano abbiano attrezzato buone squadre, logicamente per le mie conoscenze.

La tua squadra mi dicono sia di livello alto. Chiedo se è solo alto o altissimo: vale le prime?

  • La nostra è una squadra di ottimo livello, poi come sempre sarà il rettangolo verde l’unico e indiscusso giudice. In attesa dei gironi…

Ritieni di poter avviare, direi finalmente, un percorso di qualche anno in questa nuova esperienza?

  • Lo spero con il cuore. So cosa posso dare e il tempo che ci vuole per dare una vera identità ad una squadra. Nel calcio contano i risultati, se questi ci saranno amici sarà più facile lavorare più anni, anche se sono sicuro e convinto del buon lavoro che stiamo facendo e sono fiducioso per la grande mentalità della proprietà.

Sei ancora vicino a quella cultura indiana, o qualcosa di simile, della quale ricordo poco?

  • Sì. Vedo come uno dei sensi della vita la fame di conoscere sempre qualcosa. Per questo ho sposato la filosofia indiana e apprezzo molto il concetto Ubuntu. Spesso tecnici vincenti nella NBA hanno ottenuto risultati portando negli spogliatoi queste filosofie di vita. Noi essere umani dovremmo avere un’esigenza ben chiara, vista la precarietà in generale del pianeta: nutrire rispetto verso il prossimo.

Ma è vero che dopo la vittoria di Monza con il Teramo Calcio (0-1 Caidi – ndr -) ballavi sui tavoli, nello spogliatoio?

  • Per me che vengo dai bassifondi sia calcistici che di vita, vincere in casa del Monza di Berlusconi e di Galliani, miei idoli tra l’altro, mi lasciò dentro un qualcosa di incredibile che sfociò in un balletto con il Presidente Campitelli sulle note di un magnifico Eric Clapton in Wonderful Tonight. Fece gol Caidi su uno schema da calcio d’angolo provato il sabato mattina in allenamento: soddisfazione doppia. Unico disappunto l’esonero del collega Zafferoni dopo quella loro sconfitta.

Il presidente che vorresti sempre avere con te?

  • Ho avuto Presidenti che mi hanno lasciato qualcosa, come Guido Bucci a Crema, Mimmo Praticò a Reggio Calabria, Luciano Campitelli a Teramo e come Sergio Di Cori ad Artena. Quest’anno ho un Presidente che non conoscevo, Tonino Doino. Ho avuto modo di lavorarci a stretto contatto in questi primi tre mesi e devo dire che è una persona incredibile. Non ci lascia alibi, ci mette a disposizione qualsiasi cosa per poter fare al meglio possibile il nostro lavoro e manifesta il suo stato sociale ed economico con una semplicità disarmante: roba da raccontare ai ragazzi di oggi, ovvero come si può essere qualcuno partendo dal nulla e mantenendo intatto il proprio essere. Ringrazio il mio amico Marco Di Saverio, club manager della Roma City, per aver contribuito in maniera determinante a far sì che ci incontrassimo. Adesso sta a me meritarmi il posto di lavoro che mi è stato assegnato. La conoscenza della persona e del suo modo di essere resterà sempre.

Ti va di ricordarci qualcosa dell’esperienza teramana e cosa ti porti dietro dall’Abruzzo?

  • È stata un’esperienza magnifica. Arrivai con la squadra nei bassifondi della classifica ed io venivo da un’annata stupenda a Reggio Calabria; inspiegabilmente non avevo squadra. Mi telefonò Emilio Capaldi, oggi a Riccione, e mi fece incontrare con Luciano Campitelli. Lo facemmo in uno studio di un famoso procuratore a Roma e fu subito sintonia. Divertente è stato l’aver fatto il viaggio verso Teramo con lui ed ascoltai tanti procuratori, pseudo amici, che gli facevano i nomi di altri: nessuno fece il mio e neanche l’allora ds mi voleva (Sandro Federico – ndr –). Andò invece tutto bene, nonostante le difficoltà, tant’è che la società mi rinnovò il contratto per tre anni: ricordo che per il medico sociale Carlo D’Ugo ero io l’allenatore ideale per guidare il Teramo. Ho un ottimo ricordo della tifoseria e di quell’abbraccio avuto dalla curva dopo l’ultima partita ed anche del rapporto con voi giornalisti, veramente fantastici nei miei confronti, sia nelle analisi sportive sia in quella umana. Ancora oggi ho ottimi rapporti con molti dei dirigenti di quel periodo: ricordo con affetto il mio secondo Edmondo De Amicis, una persona stupenda, ma anche le Virtù ed i porcini, il Gran Sasso ed il mare. Mi porterò sempre dietro il rapporto con Carlo D’Ugo, Pasqualino Testa ed Enzo Montani. L’unico neo fu l’avvento della nuova proprietà e soprattutto di Andrea Iaconi che interruppero incredibilmente quel rapporto umano e tecnico. Inspiegabilmente, o meglio spiegabilmente, non fui confermato con tre anni di contratto e con la salvezza anticipata della squadra, sfiorando addirittura i play off. Non mi restò che l’aver visionato il ritiro di Rivisondoli con Luciano Campitelli. In quel Teramo valorizzammo Celli e Proietti che venivano da periodi non felici, e due giovani calciatori come Fiordaliso e Piacentini. Credo che bastassero pochi ritocchi per fare un grande campionato l’anno successivo, ma andò così… non per mia scelta.

FOTO – Ecco il Centro sportivo di RianoÈ la struttura più grande di qualsiasi squadra di calcio italiana, comprese tutte le squadre di Serie A ed é la seconda più grande in tutta Europa. Dispone di 7 campi da calcio regolamentari FIFA, uno stadio da 2.500 posti, uno stadio di pallacanestro, una piscina olimpionica, una piscina per il tempo libero, un ristorante, una sala da ballo, 3 campi da calcio coperti, numerosi campi di allenamento, campi da paddle, campi da pallacanestro all’aperto, appartamenti e dormitori con 135 posti letto