La notizia non è nuova: CGIL, CISL e UIL organizzano una raccolta firme per risolvere l’annosa problematica dei parcheggi all’Ospedale di Teramo, sollevando, giustamente, l’annoso problema della “mancanza” di parcheggi nei pressi del nosocomio teramano.
Di nuovo, o meglio, di innovativo, per tutti i lavoratori teramani, è la richiesta di posti gratuiti dedicati a tutte le categorie di lavoratori ospedalieri, da ricavare nell’edificio dove ora sono ospitati i parcheggi a pagamento, edificio che, ricordiamo, all’epoca della sua progettazione, doveva ospitare sala convegni, foresteria, negozi, ecc. ecc. ecc., oltre agli spazi per la sosta.
Perchè la richiesta è innovativa? Perchè si apre, finalmente, una speranza per TUTTI i lavoratori che, al pari delle lavoratrici e i lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale, “che garantiscono il diritto alla salute di tutti i cittadini”, e degli altri lavoratori che contribuiscono, comunque, al funzionamento dell’Ospedale, garantiscono servizi pubblici o di interesse pubblico, quali impiegati di Comune, Provincia, Enti vari, Banche, Negozi, Bar, ecc.
Diritto al parcheggio libero e gratuito, quindi, non solo all’ospedale (non si capirebbe, altrimenti, perchè solo alcuni lavoratori sono ritenuti più meritevoli di un parcheggio gratuito e garantito vicino al posto di lavoro) ma in tutta Teramo, eliminando le strisce blu o, meglio, garantendo un congruo numero di parcheggi gratis, meglio ancora se nominativi, ad ogni singolo lavoratore teramano, in modo che possa parcheggiare a non più di 100 metri dall’ufficio o dal luogo di lavoro.
Stalli liberi ai Tigli, al parcheggio San Gabriele, San Francesco e di Piazza Dante, e, perchè, no, anche in area pedonale del centro storico, visto che alcuni lavorano da quelle parti e, lasciare l’auto lontano, non aiuta certo la serenità dell’impiegato che istruisce una pratica o del barista che ci prepara il cappuccino la mattina.
Del resto, si sa, se si inizia male la giornata, con la ricerca forsennata del posto auto o, peggio, con il pagamento del ticket delle strisce blu, poi il rendimento lavorativo ne risente.
Di richiedere alla ASL e agli Enti pubblici e ditte private di attivare politiche di mobility management, con la nomina dell’obbligatorio mobility manager, per effettuare il piano degli spostamenti casa/lavoro, coordinandosi con il mobility manager d’area, magari individuato dal Comune, o dalla Provincia, che possa raccordare le esigenze dei vari Enti e Ditte, naturalmente, non se ne parla. Così come a nessuno viene in mente di chiedere di potenziare il trasporto pubblico locale da e verso l’ospedale; o ancora di riattivare la viabilità pedonale che, un tempo, conduceva dalla Stazione Ferroviaria alla zona ospedaliera in meno di 15 minuti di passeggiata.
Ora, fatto salvo il fatto che alcune tipologie di degenti (dializzati, pazienti oncologici, ecc.), che necessitano di cure in day ospital, hanno necessità di un posto auto riservato e vicino ai reparti, così come ne necessitano i portatori di disabilità, e che questo è un sacrosanto diritto e dato per buono il fatto che alcune altre categorie (donatori di sangue, operatori in reperibilità per emergenze, ecc.), hanno necessità ad avere un posto auto riservato, non si comprende perchè, tutti gli altri, devano vedere riconoscere come DIRITTO l’uso dell’auto privata. E’ anche vero che, oltre alla richiesta di posti gratuiti c’è anche l’istanza di avere abbonamenti agevolati a pagamento, ma solo una sensata, pianificata e, soprattutto, intelligente, politica di mobilità, potrà risolvere il problema.
Perchè l’italiano medio, l’auto, la prende pure per fare 100 metri per, magari, andare in palestra a fare walking, e se non si creano alternative possibili con il potenziamento di altri sistemi di mobilità, privilegiando il trasporto pubblico in primis, poi la condivisione del mezzo privato e, per ultimo, l’uso dell’autovettura singola, l’area dell’ospedale rimarrà, e sarà sempre, congestionata da migliaia di auto, parcheggiate ovunque, senza regole per nessuno.
So che mi attirerò le ire funeste dei lavoratori ospedalieri con annessi e connessi ma, chiedo ai sindacati, atteso che il possesso di un’auto privata costa, al lavoratore, dalle 1.500 alle 4.000 euro annue, per rimanere parcheggiata la maggior parte del tempo (un lavoratore che fa un turno di otto ore, che si reca al lavoro in auto, occupa per lo stesso tempo spazio pubblico lasciando il mezzo fermo e inutilizzato), non sarebbe meglio creare le condizioni affinchè lo stesso lavoratore possa risparmiare tale somma (impiegandola per il benessere suo e della sua famiglia) potendo, agevolmente, recarsi al lavoro in autobus o con sistemi di car-sharing?
Pieno rispetto per medici e infermieri, e per i malati, ma, prima di chiedere più posti auto pensiamoci. Potrebbero esserci altre soluzioni, migliori per tutti.
(P.S. Mentre si costruiva il nuovo parcheggio vennero occupati spazi di pineta, ed installati cartelli che annuncivano la provvisorietà dei posti auto, in attesa della nuova struttura, e il ripristino del verde una volta costruita quest’ultima. I cartelli sono spariti, i parcheggi al posto della pineta sono rimasti. Di pineta ce n’è ancora… se volete utilizzarla come parcheggio, anche per garantire la salubrità dell’aria in prossimità dell’ospedale, fatevi sotto… l’occasione è propizia).
RDM