PESCARA – La Direzione Marittima dell’Abruzzo, del Molise e delle Isole Tremiti – grazie anche al prezioso e fondamentale contributo delle Arta regionali, con le quali già da tempo esiste una convenzione sottoscritta il 17.01.2018, ed al ruolo centrale di coordinamento e supporto scientifico fornito da ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha programmato un’intensa attività di monitoraggio ambientale volta a “fotografare” lo stato del mare, con l’obiettivo di acquisire informazioni e dati scientifici nei tratti di mare di particolare pregio, come le Aree Marine Protette e le aree ad esse limitrofe, le foci dei fiumi e le zone di mare ove insistono piattaforme di estrazione durante il periodo di lockdown e nella fase immediatamente successiva.
L’iniziativa, nata su indicazione del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, nasce dal visibile miglioramento delle condizioni generali degli habitat naturali, causato dallo stato di emergenza provocato dalla diffusione del COVID-19, che ha determinato una notevole diminuzione delle attività industriali e del numero delle persone presenti non solo nelle città, ma anche nei porti e nelle spiagge, di solito affollate da bagnanti e diportisti già in questo periodo dell’anno. Il netto miglioramento delle condizioni generali dell’ambiente marino risultano particolarmente evidenti e tangibili come testimoniano le tante specie di “abitanti del mare” che in questo periodo sono state avvistate in aree prettamente antropiche. In questa cornice, la campagna di monitoraggio, avviata lo scorso mese di aprile – il cosiddetto “punto zero” – sta proseguendo lungo le coste di giurisdizione con il coinvolgimento di tutte le componenti specialistiche del Corpo delle Capitanerie di Porto tra cui il nucleo subacqueo di San Benedetto del Tronto che, sotto il coordinamento del Comando Generale, ha effettuato un approfondito monitoraggio dei fondali marini con particolare attenzione alle Aree Marine Protette di Torre Cerrano e delle Isole Tremiti.
In particolare, tale attività risulta finalizzata ad analizzare e comparare i dati acquisiti in mare, sia in termini di parametri chimico-fisici delle acque che di presenza di specie endemiche che si stanno “riprendendo” i propri spazi, durante il periodo di lockdown, con quelli registrati prima dell’emergenza e quelli che si stanno acquisendo nella successiva fase 2. Nello specifico, è stata predisposta una rete di acquisizione delle informazioni basata sulla misurazione con criteri scientifici dello stato di salute del mare, le rilevazioni di immagini subacquee della flora e fauna marina con l’impiego dei nuclei sub della Guardia Costiera, dislocati lungo il territorio nazionale; il censimento degli avvistamenti inconsueti di specie marine in prossimità di aree di norma fortemente antropizzate. Un’attività integrata che ha lo scopo di fornire al Ministero dell’Ambiente, che ha fortemente voluto e dato impulso a questa iniziativa, il complesso dei dati progressivamente reperiti, raccolti ed analizzati, anche allo scopo di permettere una più agevole individuazione delle eventuali fonti di inquinamento marino.
Questa campagna di monitoraggio si affianca ad un’altra iniziativa promossa dal Ministro dell’Ambiente, su impulso dell’associazione ambientalista Marevivo, a cui la Guardia Costiera fornirà il proprio contributo operativo. In questa operazione un sentito ringraziamento da parte della Direzione Marittima di Pescara va alle Arta di Abruzzo e Molise che, nonostante il momento di grande difficoltà e di riduzione forzata degli organici, hanno continuato a garantire una costante e preziosa collaborazione con il proprio personale, sia a bordo dei mezzi della Guardia Costiera sia presso i propri laboratori, al fine di portare a termine questa importante operazione che considerando i primi evidenti risultati dovrà spingere l’intera collettività a riflettere sulle scelte del futuro per tutelare il nostro amato mare.