TERAMO – La visita odierna in città del Ministro Speranza o chi per Esso, ci offre lo spunto per una serie di riflessioni che riguardano la dibattutta questione del nuovo Ospedale.
Il punto di partenza è, ancora una volta, lo strumento con il quale, in mancanza di sufficienti fondi propri, la ASL vuole realizzarlo, il project financing. L’interrogazione posta nello scorso question time dal consigliere di maggioranza Pilotti, sul mancato completamento del parcheggio dell’ospedale è stata utile nel rimarcare quanto la finanza di progetto sia stata responsabile di interventi mancati o parziali. Proprio il parcheggio, avrebbe dovuto avere funzioni e caratteristiche che assolutamente non ha. Avrebbe dovuto ospitare i commercianti “sradicati” dalle loro vecchie postazioni a causa della costruzione del medesimo, ma contenere anche una foresteria ed una cappella. Avrebbe dovuto essere completato con una struttura in legno lamellare ed essere coperto da piantumazioni che ne avrebbero mitigato l’impatto visivo. Opere mai realizzate, tanto che oggi non è sbagliato definirlo ecomostro. Crediamo sia un perfetto monumento all’incompletezza, tipico di certe opere che vengono ideate con il project financing ma poi tocca alla comunità contribuire per porvi rimedio… Quando il partner privato, per le ragioni più svariate, si tira indietro, ciò che rimane in eredità ai cittadini è non solo il danno ma anche la beffa, davvero poca cosa dunque.
Il parcheggio dell’ospedale non è, purtroppo, l’unico esempio di opera che ha avuto come motore il cosiddetto project financing, non possiamo non ricordare un’eterna incompiuta: la sistemazione a raso di Piazza Dante. Ancora un ricorso al partner privato, ancora, sulla carta, un’idea magnifica che avrebbe restituito alla città un luogo vivibile ed a misura uomo, tra arredi e giardini…Il risultato? Un “non- luogo”, fatto per giunta in superficie con parchimetri, parcheggiatori abusivi e tanto degrado.
E come non ricordare la vicenda riguardante la trasformazione del vecchio stadio in un lotto residenziale in cambio, da parte di un privato, della realizzazione del nuovo teatro? Non abbiamo la sfera di cristallo, ma possiamo ipotizzare che anche in quel caso, se il progetto si fosse attuato, avremmo avuto una bella cementificazione in cambio… del nulla.
Ora, errare è umano ma perseverare sarebbe più che diabolico! Riteniamo la sanità materia troppo seria perchè possa essere gestita nell’ambito di accordi pubblico-privati. I privati, per quanto ci riguarda, devono rimanerne alla larga quanto più possibile. Riteniamo questo strumento, la finanza di progetto, assolutamente inadeguato, per i rischi che comporta, per la difficoltà di attuazione e per le lungaggini che implica. Se poi diamo un’occhiata alle proposte che erano state avanzate (gestione decennale di una serie di servizi da parte del privato, milioni di euro l’anno da versargli), non possiamo che rafforzare le nostre perplessità.
Se la realizzazione del nuovo Ospedale a Piano d’Accio deve passare per il project, dato che gli 80 milioni di euro attualmente disponibili risultano insufficienti, allora è il caso di mettere la parola fine a questa idea assolutamente insensata ed è necessario puntare con sempre maggior forza alla riqualificazione ed al completamento del complesso già esistente a Villa Mosca.
Pina Ciammariconi M5S Teramo