ROMA – Marsilio gioca con la salute dei cittadini anziché porre rimedio alla sua incapacità politica, che si è progressivamente evoluta fino ad affossare l’economia regionale. E così lunedì prossimo la giunta regionale approverà le nuove addizionali Irpef, regalando agli abruzzesi un aumento delle tasse.
Intanto va espressa solidarietà alla consigliera regionale della Lega Carla Mannetti, “colpevole” di aver manifestato la propria contrarietà all’imposizione di nuove tasse.
La voragine debitoria della sanità è apparsa improvvisamente dopo le elezioni regionali del 2024: la giunta regionale l’ha tenuta nascosta fino all’esito del voto, secondo la ben nota filosofia di Marsilio
– enunciata nelle chat del suo partito – che recita: “Certe cose si fanno il giorno dopo le elezioni, quando hai cinque anni davanti per riassorbire le proteste”.
E’ davvero surreale chiedere un aumento della tassazione per il livello di sanità attualmente erogato in Abruzzo, una regione in cui 120mila persone devono rinunciare alle cure e nella quale siamo in coda nel Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per quanto riguarda la prevenzione e la sanità territoriale. La realtà è che Marsilio ci sta facendo ripiombare nel regime imprigionato del commissariamento da cui eravamo faticosamente usciti nel 2016 grazie al lavoro compiuto dalla giunta regionale di cui ero presidente.
Chiediamo a Marsilio se ha valutato soluzioni alternative a quella dell’incremento dell’Irpef, tra le quali – come sarebbe ovvio – quelle di cacciare i manager inefficienti, eliminare gli sprechi e riorganizzare i servizi, prima di far pagare alle famiglie e alle imprese i suoi madornali errori in fatto di sanità.
Chiediamo a Marsilio se è stato trasparente quando ha annunciato al Tgr, con faccia sorridente l’aumento dell’Irpef; un aumento buttato in faccia agli abruzzesi senza aver spiegato l’entità vera del debito sanitario e senza elencare le cause che l’hanno generato ma, anzi, giustificando il fatto con l’affermazione che “tanto in Abruzzo l’addizionale è ferma da anni”.
Chiediamo a Marsilio di mettere le mani nelle sue tasche e di tirare fuori il coraggio, anche fosse poco quello che trova, per ritirare quest’odiosa gabella sulla salute dei cittadini, e di presentarsi al cospetto degli abruzzesi con un progetto di risanamento dei servizi sanitari basato sulla verità dei fatti, l’efficienza e l’equità.
Chiediamo a Marsilio di rispondere a questa semplice domanda: ma com’è stato possibile finanziare le leggi mancia, i soggiorni del Napoli calcio e le costosissime agenzie di comunicazione mentre il buco della sanità diventava voragine?
Dica la verità sul debito, su chi lo ha causato e su come si è originato, o si dimetta – On. Luciano D’Alfonso –