TERAMO – Le organizzazioni sindacali FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL confermano la loro mobilitazione per il rinnovo del CCNL metalmeccanici, dopo la rottura delle trattative con Federmeccanica-Assistal nel novembre 2024. La controproposta avanzata dalle controparti mette in discussione il modello contrattuale esistente, senza rispondere alle necessità dei lavoratori. Le richieste sindacali riguardano:
- Aumento salariale reale: incremento di 280 euro sui minimi contrattuali.
- Miglioramento delle condizioni lavorative: riduzione dell’orario di lavoro, stabilizzazione dell’occupazione e garanzia di pari diritti negli appalti.
- Contrasto alla precarietà e sicurezza sul lavoro: tutele per i lavoratori precari e interventi concreti per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Federmeccanica, anziché trattare sulle proposte avanzate da parte sindacale (dopo ampia consultazione con lavoratrici e lavoratori) fa una contro piattaforma, un altro modello contrattuale dunque, che non risponde alle esigenze di chi pretende dignità, con aumenti salariali irrisori per i lavoratrici e lavoratori – dichiarano in nota congiunta i segretari provinciali di Teramo Marco Boccanera Fim Cisl, Natascia Innamorati Fiom Cgil e Michele Paliani Uilm Uil -. A fronte di questa situazione, FIM, FIOM e UILM di Teramo hanno indetto uno sciopero il 21 febbraio a Teramo, con presidio sotto la Prefettura, Largo San Matteo alle ore 10, nell’ambito della mobilitazione nazionale, per esercitare pressione sulle controparti e ottenere risposte concrete”.
“Le precedenti mobilitazioni hanno registrato un’ampia adesione da parte dei lavoratori. Il primo sciopero in provincia di Teramo si è svolto il 7 gennaio 2025, con un presidio davanti ai cancelli della Confindustria teramana. Successivamente, gli scioperi organizzati su tutto il territorio nazionale hanno visto punte di partecipazione fino al 90% in molte aziende, segnale chiaro della volontà di lavoratrici e lavoratori di ottenere un rinnovo contrattuale equo. Senza passi avanti, è già previsto un nuovo sciopero a marzo. Il CCNL è fondamentale per garantire diritti e dignità nei luoghi di lavoro. È essenziale mobilitarsi ora per evitare il peggioramento delle condizioni salariali e lavorative. Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori a mobilitarsi e ad aderire allo sciopero, per il salario, per la lotta alla precarietà, per contrastare le morti sul lavoro, per la dignità del lavoro”, concludono i sindacati di categoria.