La toponomastica cittadina dimostra la sensibilità dell’amministrazione Laurenzi che ha ridisegnato, dal 2020, Nereto in prospettiva plurale e di genere.
NERETO – A seguito dell’ennesima strumentale polemica di Anpi e Pd, apparsa oggi, lunedì 19 febbraio, su stampa e social “faccio fatica a comprendere le ragioni degli attacchi mossi al mio comune che, ad oggi, è uno dei pochi in Italia ad avere l’intitolazione di vie (Oriana Fallaci, Emanuela Chelli ed Elvira Mignini) parchi (Norma Cossetto) e spazi (Letizia Battaglia) a personalità femminili (ricordo che in Italia le vie intitolate alle donne arrivano a malapena al 9% del totale, a Tornino al 5%). Nereto, grazie alla mia amministrazione, rappresenta un esempio virtuoso per quanto riguarda la parità di genere e i diritti: il Pd dovrebbe chiedersi come mai nulla in tal senso è stato fatto quando hanno avuto la responsabilità di amministrare Nereto, infatti prima del mio mandato da sindaco nessuno spazio pubblico era dedicato a figure femminili, e aggiungo anche mancando il rispetto delle quote di genere nell’ultima giunta PD”.
Spiace leggere l’attacco del candidato del Partito Democratico alle imminenti elezioni Regionali del 10 marzo, Robert Verrocchio, che chiede un passo indietro sull’intitolazione di via Almirante e auspica l’intitolazione a personalità femminili: è del tutto evidente che la polemica è solo strumentale, e che il candidato Pd non ha mai messo piede nel nostro Comune, visto che sono già ben 4 anni che abbiamo avviato questo percorso. Insieme a via Almirante Nereto avrà l’intitolazione di via Berlinguer e di altre personalità, come ha già intitolato via Aldo Moro colmando un vuoto di decenni, e cancellato via Lenin che è stata intitolata a San Giovanni Paolo II.
Queste figure rappresentano personalità che hanno occupato uno spazio politico, Almirante è stato deputato della Repubblica Italiana e ricordo al Pd che come Almirante rese omaggio alla salma di Berlinguer, lo stesso fece Nilde Iotti (per la salma di Almirante) ex-partigiana ed esponente del partito comunista. LE DUE STRADE SARANNO IL MODO DI SUPERARE CONTRAPPOSIZIONI IDEOLOGICHE DEL DOPOGUERRA.
Nel rispondere alle polemiche strumentali avanzate dall’ANPI, nella delibera che chiede l’intitolazione di via Giorgio Almirante ricordo essere contenuta anche la richiesta per via Enrico Berlinguer. Ricordo inoltre che a Nereto è presente via Palmiro Togliatti quindi se l’Anpi e Verrocchio parlano di apologia al fascismo occorre parlare anche di apologia al comunismo? Avere via Almirante e via Berlinguer rappresenta la via di pacificazione nazionale, che azzera le polemiche a cui la sinistra ci ha da sempre abituati.
È aberrante invece, per me, leggere la recente dichiarazione pubblicata dall’ANPI nazionale sulle sue pagine social che recita “È un errore gravissimo mettere sullo stesso piano la Shoah e altre, pur terrificanti vicende di oggi” ovvero l’Anpi divide i morti in morti di serie A e morti di serie B, e resistenze di serie A e resistenze di serie B. Fare una gerarchia della violenza è disumano, e tradisce i valori dello statuto dell’ANPI stessa”.