Risoluzione del Gruppo regionale PD su spostamento della Corte dei Conti: “L’ennesimo colpo basso della Meloni al territorio che l’ha eletta. La Regione non può restare inerte”
“Mentre Marsilio fa i salamelecchi alla Meloni, la premier autorizza lo spostamento della Corte dei Conti da L’Aquila a Napoli, scippando al territorio che l’ha eletta a pieni voti un presidio importantissimo di legalità e di giurisdizione fra lo sconcerto e la contrarietà di magistrati e amministrativi delle sezioni di controllo “riorganizzate” in sei sedi nazionali, secondo il piano governativo presentato con il nuovo anno, senza alcuna condivisione né con gli organi e sezioni giurisdizionali interessati, né con le relative Procure. Un disegno di fronte a cui il Governo regionale resta muto, nonostante la contrarietà pure del partito locale della premier e del presidente che ha annunciato una risoluzione perché la Corte resti a L’Aquila. Indispensabile fermare questa ennesima spoliazione dell’Abruzzo di sedi istituzionali e farlo prima che la proposta diventi legge, questo chiederemo all’esecutivo con una risoluzione che blocca gli intenti governativi”, annunciano il capogruppo e i consiglieri del gruppo regionale PD in Consiglio regionale e il segretario regionale del PD Daniele Marinelli.
“La scellerata decisione è prevista dalla proposta di legge A.C. 1621 in materia di giustizia contabile in discussione in questi giorni in Parlamento, che prevede sei macro aree per la localizzazione delle Corti territoriali – spiegano Daniele Marinelli con Silvio Paolucci e i consiglieri Antonio Di Marco, Antonio Blasioli, Sandro Mariani, Pierpaolo Pietrucci e Dino Pepe – . Ma a mettere nero su bianco la soppressione di quella aquilana, insieme ad altre sedi nazionali, è un emendamento a firma della deputata Sara Kelany di Fratelli d’Italia e di Pietro Pittalis forza Italia, che prevede la chiusura delle sedi regionali e l’accorpamento della sede abruzzese nella macroarea del Sud, cioè Napoli, insieme a Molise, Basilicata, Calabria e Puglia. Così giudici e amministrativi, storicamente presenti a L’Aquila, saranno costretti a trasferirsi a quasi trecento chilometri di distanza, per adempiere a un provvedimento che non è stato condiviso né con il mondo della giustizia giurisdizionale che si sta mobilitando contro le decisioni e le inevitabili conseguenze, né con i territori, visto che a sollevare dubbi e a richiedere azioni in Abruzzo è lo stesso partito di maggioranza che ha presentato una risoluzione per fermare il progetto. La bozza va rivista e rifatta sentendo gli interlocutori giusti e l’emendamento che cancella la sezione abruzzese della Corte dei Conti va ritirato. Marsilio non può restare fermo e aggiungere anche questo fallimento a quelli che ha inanellato fino a oggi: deve battere i pugni sui tavoli giusti e fermare prima che sia troppo tardi questa azione sconsiderata sia verso la giustizia amministrativa abruzzese che è storica e compie un importantissimo ruolo di controllo e confronto con la pubblica amministrazione a garanzia della comunità; sia verso l’Abruzzo e un territorio spremuto come un limone quando è stato necessario accumulare consenso e poi lasciato all’abbandono senza attenzione e misure a tutela delle sue presenze istituzionali. Ci aspettiamo una forte presa di posizione anche del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, auspicando che ora, da presidente dell’ANCI regionale rappresenti tutti, riconosca gli errori della compagine politica di cui fa parte e metta in secondo piano gli interessi di partito”.