Una carrellata di immagini e di ricordi, a tratti emozionanti e divertenti, lunghi trent’anni ha aperto a Roma la IV Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE, che ha così reso omaggio ai trent’anni dall’insediamento del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. “Italiani nel mondo – La 21^ Regione d’Italia” il leit motiv dell’Assemblea che, iniziata questa mattina con gli interventi istituzionali, proseguirà sino a venerdì 17 dicembre per indicare, a dodici anni dall’ultima assemblea, le linee programmatiche per la realizzazione delle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni rivolte alle comunità italiane all’estero.
L’assessore regionale Pietro Quaresimale ha rappresentato la comunità abruzzese nell’ambito di questa prestigiosa conferenza, che ha il compito di indicare le linee programmatiche per la realizzazione delle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni per le comunità italiane all’estero
Nel suo intervento l’assessore Quaresimale ha ricordato all’assemblea, presieduta dal Ministro degli Esteri, che “è fondamentale non perdere il capitale umano rappresentato dai nostri italiani all’estero, valorizzando il contributo che possono ancora dare al nostro Paese, in termini sociali, culturali ed economici”.
Dimostrando di conoscere fin nei particolari il tema trattato da questa quarta Conferenza plenaria Quaresimale nel suo apprezzato intervento ha continuato “Oggi sono purtroppo i nostri giovani ad essere i più interessati dal fenomeno migratorio e non possiamo permetterci di disperdere questo patrimonio. Lavoriamo quindi sulle radici perché siano sempre più estese affichè ci consentano di mantenere sempre più stretti i legami con il mondo. Dobbiamo essere pronti a cogliere le loro istanze”.
Gli italiani all’estero non sono l’unico veicolo della cultura italiana per l’internazionalizzazione delle imprese, ma certamente sono uno dei veicoli. Sono i nostri ambasciatori nelle varie nazioni.
Servono quindi politiche innovative favorite da una unità di intenti delle istituzioni, che valorizzi anche le comuni radici regionali e la creazione di reti che facilitino lo scambio di competenze e strategie di sviluppo comune.
Secondo Quaresimale “Per fare questo sono necessari anche accordi inter istituzionali che favoriscano questi percorsi e ne stabilisca tempi, risorse e responsabilità, programmando così sia le politiche nazionali che quelle regionali verso gli italiani all’estero. Vorremmo essere più presenti nelle fasi operative, non solo ripeto veicolo di informazione e di formazione…
La spesa pubblica funziona quando viene calata sui territori e aumenta il reddito dei territori e quindi dobbiamo stare attenti, anche nell’attuazione del PNRR, a non sovrapporci con gli interventi e ad utilizzare davvero quei fattori della produzione che non sono utilizzati sui territori e che le Regioni conoscono”.