Ben vengano i controlli sulle mense scolastiche per tutelare la salute dei bambini da furbi e fare chiarezza su un settore che vale 1,3 miliardi di euro, con 380 milioni di pasti all’anno serviti a due milioni e mezzo di studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai risultati del piano di controllo nazionale in mille mense condotto dai carabinieri del Nas che hanno disposto la sospensione dell’attività o il sequestro di 21 imprese di catering – per un valore stimato in circa 3 milioni – assegnatari della gestione delle mense negli istituti scolastici per rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali.
Il mancato rispetto delle regole a tavola è – sottolinea la Coldiretti – un crimine particolarmente odioso poiché ai danni provocati al sistema economico ed all’occupazione si aggiungono i pericoli per la salute in una fase delicata della crescita. Con le dimensioni del fenomeno evidenziate dai Nas non è quindi un caso se un italiano su quattro (26%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia peraltro che una netta maggioranza del 71% ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare, mentre solo il 12% ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.
Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualità, ma anche per educare le nuove generazioni, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni. La Coldiretti è impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.
L’obiettivo – conclude la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.