TERAMO – Non sappiamo se e quanti immaginassero di vedere all’opera, al primo anno di Serie D, un Città di Teramo così tanto bello!
Non è supportato soltanto dal probabile miglior calcio del girone, ma ci sono anche i risultati, quelli che nessuno avrebbe mai azzardato dopo le prime tre partite, nelle quali furono raccolti appena 2 punti con una sconfitta e due pari. E invece proprio da Castelfidardo stava nascendo una realtà del campionato, che gioca in maniera spensierata, senza assilli particolari e che da quel giorno (sono trascorsi tre mesi, non uno) ha ottenuto 20 punti come nessuno, ex equo con la Samb capolista, con una tifoseria sempre più convinta di avere a che fare con una nuova forza del girone F.
Questo è il Città di Teramo che all’inizio mostrava, a detta di tutti, qualche limite in mediana e che oggi vanta quattro centrocampisti di valore che impongono scelte difficili al loro bravo allenatore, molto bravo. E’ anche probabile che l’arrivo di Cum ne creerà di nuove negli esterni offensivi… La difesa? Non la citiamo perché i tre (Menna, Cipolletti e Brugarello) non sono stati una sorpresa come potrebbe essere stata, invece, quella di Pietrantonio, un autentico stantuffo della fascia sinistra con un piede di altre categorie.
Non abbiamo finito perché ieri a Termoli ha esordito in quarta serie, con la maglia della sua città, un ragazzino di 39 anni. Si chiama Alfonso Pepe, “capitano non giocatore” per modo di dire, al quale bisogna ancora fare ricorso in un frangente ch’era diventato delicato.
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