TERAMO – Dopo i partecipatissimi incontri a Roseto e Pineto con don Aniello Manganiello e dopo i primi appuntamenti a Pescara, il Premio Nazionale Paolo Borsellino si prepara ad accogliere a Teramo don Antonio Coluccia, parroco di strada, fondatore della casa d’accoglienza Opera San Giustino a Roma, prete simbolo della lotta alla criminalità nelle periferie della capitali, da anni sotto scorta perché vittima di gravi intimidazioni. Martedì 22 ottobre, a partire dalle 10, don Antonio Coluccia sarà all’I.I.S. Di Poppa-Rozzi di Teramo per un incontro dal titolo “La Costituzione è un vangelo laico”. Ospiti della dirigente scolastica Caterina Provvisiero, prenderanno parte all’incontro la dirigente scolastica del Liceo Milli, Manuela Divisi, i consiglieri regionali Marilena Rossi ed Emiliano Di Matteo, l’avvocato Luigi Guerrieri.
Il Premio, nato nel 1992 su iniziativa dall’associazione Società Civile ets, dal 16 al 24 ottobre tocca le comunità scolastiche di Teramo, Roseto degli Abruzzi e Pineto. Saranno tra i più giovani due testimoni di legalità, da sempre in prima linea: don Aniello Manganiello, per anni parroco di Scampia, prete anti-camorra, già Garante del Premio Borsellino e don Antonio Coluccia, parroco di strada, prete simbolo della lotta alla criminalità nelle periferie di Roma e che da anni vive sotto scorta perché vittima di gravi intimidazioni.
La cerimonia di premiazione della XXXII edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino si svolgerà a L’Aquila, presso il ridotto del Teatro comunale, venerdì 25 ottobre a partire dalle 10. Saranno premiati: il capo della Polizia Vittorio Pisani; il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, e il procuratore di Milano, Marcello Viola; la mamma di Giogiò Cutolo, Daniela Di Maggio; la poliziotta testimone anti-violenza Alessandra Accardo; i giornalisti Francesca Fagnani, Giovanni Pinto, Toni Mira ed Enrico Fontana. Per l’impegno sociale saranno premiate Rurabilandia e la banda Rulli Frulli; per la fotografia Tony Gentile e per la Memoria il caposcorta di Paolo Borsellino, Nicola Catanese e l’agente di scorta di Giovanni Falcone, Dario Falvo.
Da quest’anno, uno dei 10 premi nazionali sarà intitolato all’avvocato Giandonato Morra, ex assessore e Difensore civico regionale, fortemente impegnato nel corso della propria vita ed esperienza professionale e politica, a sostegno dei diritti e delle minoranze. In sala sono state presenti autorità civili e militari, le dirigenti scolastiche che da anni accolgono i premi e una delegazione di Rurabilandia cui l’avvocato Morra era particolarmente legato e cui andrà anche uno dei dieci premi della 32esima edizione. “In questi 32 anni il Premio Nazionale Paolo Borsellino ha dato voce a chi pratica la Legalità, proprio come ha fatto nella sua vita Giandonato. E’ straordinario il lavoro profuso per sensibilizzare concretamente la società civile e tutte quelle persone che hanno voglia di condividere la Cultura della Legalità. Il Premio si conferma un’occasione preziosa di riflessione per tutti, fornendo soprattutto alle giovani generazioni strumenti ed esempi concreti di impegno civile. E per molti noi un grande esempio è stato proprio quello di Giandonato Morra”, ha dichiarato Leonardo Nodari, presidente di Società Civile ets.