Calice:«Inserire le partecipate degli enti locali e porre un limite che aiuti le imprese piccole»
PESCARA – «Il testo della legge approvata ieri all’unanimità, nella seduta del Consiglio regionale, che favorisce l’acquisizione da parte di enti e società controllati dalla Regione di quote dei crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese, rappresenta un buon inizio. Ma adesso occorre lavorare per coinvolgere davvero nel programma il maggior numero possibile di enti e società, e per fissare criteri che possano andare incontro alla platea più ampia possibile di imprese». E’ il commento espresso, all’indomani del voto di Palazzo dell’Emiciclo, dal vice-direttore regionale di CNA Abruzzo, Silvio Calice, che è anche coordinatore di CNA Costruzioni nella nostra regione: sigla che nei giorni scorsi, assieme ad Ance Confindustria e Aniem aveva partecipato a una consultazione preventiva sul testo di legge approvato ieri, promossa dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e giudicata da tutte e tre le sigle positivamente.
«In attesa di conoscere il testo definitivo varato dall’aula – aggiunge Calice – ci preme sottolineare come ora la Regione debba svolgere un ruolo attivo, di playmaker, rispetto a società ed enti che controlla: in modo che la formula adottata nel testo a noi sottoposto, ovvero “possono”, si trasformi da parte di enti e società in impegno effettivo e reale. Impegno soprattutto delle più grandi e consistenti società, onde non svuotare di fatto la portata del provvedimento».
In secondo luogo, Calice chiede che la Regione svolga un ruolo attivo di sollecitazione – magari d’intesa con l’Associazione dei Comuni ed altre realtà rappresentative, come consorzi di enti locali – affinché l’operazione di cessione dei crediti incagliati, la cui esatta quantità deve ancora essere definita, veda la partecipazione di enti e società non riconducibili alla potestà della Regione, ma degli enti locali: facile, ad esempio, pensare ad un ruolo importante delle varie società di smaltimento rifiuti».
Un ultimo appunto, a detta di CNA Costruzioni, riguarda la possibilità di coinvolgere nella platea dei beneficiari più imprese possibili: «Non è un mistero che ad aver sofferto di più per l’improvviso blocco imposto dal Governo al Superbonus siano le imprese più piccole: ragion per cui deve essere fissato un tetto, nell’operazione di cessione dei crediti legati alla nuova legge regionale, che stabilisca un limite massimo di utilizzo. Altrimenti si potrebbe arrivare al paradosso di vedere l’intero importo disponibile utilizzato solo per pochissime realtà».