CASTELLALTO – Se n’è andata in silenzio, senza far rumore, accollandosi tutta la fatica, com’era solita fare ogni giorno, tra il negozio, la campagna e la famiglia nella frazione di Casemolino. Ida Di Gabriele, nata il 28 novembre 1935, se n’è andata nel pomeriggio di mercoledì 17 ottobre 2018 alle 17.40 nell’ospedale Mazzini di Teramo, dov’era ricoverata dal giorno precedente. La malattia che le era stata diagnosticata qualche tempo prima – sclerodermia sistemica – se l’è portata via nel giro di poco, aggravando all’improvviso tutti quei sintomi, grandi e piccoli, che di primo acchito non sembravano (o non si voleva pensare potessero essere) fatali.
Per tanti anni aveva gestito da sola l’unica attività presente nel piccolo paese, un “Sali e Tabacchi”, come si chiamavano allora le tabaccherie che avevano anche la licenza per vendere generi di tipo alimentare. Quel negozio, un tempo appartenuto alla suocera Teresa Paoletti e poi passato al marito di lei, Giovanni Di Giovannantonio, era stato per molto tempo il cuore della frazione, unico punto di riferimento per chi voleva fare una telefonata, comprare un gelato o un pacchetto di sigarette.
Lì, infatti, c’era anche uno di quei vecchi telefoni fissi con la cabina, quelli che per chiamare dovevi girare il disco in cui erano racchiusi i numeri fino alla cifra corrispondente, componendole una ad una. E quando, finalmente, riuscivi a parlare, in sottofondo udivi strani rumori nella linea mai perfettamente nitida. D’estate e d’inverno quella botteguccia costituita da quattro piccole stanze, di cui solo due con finestra, era il centro attivo di Casemolino, dove recarsi per fare rifornimento di viveri, concedersi una pausa o, ancor meglio, scambiare due chiacchiere con una persona sempre cordiale, gentile e discreta.
Madre di tre figli – Pino, Cinzia e Meri – Ida è stata parte di tante vite e di tanti ricordi, anche se per i più sarà stata una presenza aleatoria, spesso interante nelle commissioni quotidiane: la commerciante, conosciuta da tutti nei dintorni, da cui ogni giorno ti recavi per comprare il pane fresco o la ricotta. Tra questi, però, molti l’han conosciuta come amica, confidente, parente…
È stata zia, cugina, sorella, nonna, moglie e compagna. Le rubò il cuore il suo vicino di casa 29enne, appena tornato dal servizio prestato come poliziotto. Lei, che allora aveva 24 anni ed era già promessa, si innamorò perdutamente e poco dopo convolarono a nozze. Da quel matrimonio non si sono più lasciati, rimanendo insieme tra gli alti e bassi della vita, fino al suo epilogo.
Sempre energica, affaccendata in qualcosa, bella (perché anche con l’età non ha mai dimostrato gli anni che aveva), la riconoscevi prima ancora che arrivasse per il suono dei tacchi che indossava e che ticchettavano sulla strada. E poi la vedevi arrivare, con i capelli tagliati fino alle spalle, mai fuori posto, vestita di tutto punto, con un profumo inconfondibile e il sorriso accennato sulle labbra, con gli angoli della bocca piegati verso l’alto. Per chi le era più vicino, Ida è una parte di vita vissuta che dal presente assume pian piano le sfumature di un passato recente e si trasforma in ricordo, memoria indelebile dell’infanzia.
I funerali si terranno domani, venerdì 19 ottobre 2018, alle 10 nella chiesa parrocchiale di Casemolino, in piazza Unione. La camera ardente, allestita da questa mattina nell’ospedale Mazzini, è stata visitata da tanti parenti, amici o semplici conoscenti, che hanno condiviso con lei un tratto, lungo o breve che sia, del proprio percorso di vita. Domani, al termine della funzione religiosa, il feretro sarà tumulato nel cimitero frazionale di Villa Torre.