25 settembre 2022: doveva essere il “Nu juorno buon” per Giandonato Morra. Il bastardo “Rosatellum” sembrava scritto addosso a lui. Fatto apposta per sancire un diritto dopo 30 anni di militanza. Era legittimo pensare che l’avesse scritta lui la legge e prestata all’onorevole Rosato (allora PD). Un sistema truccato, soprattutto alla luce del nuovo sistema elettorale che ha smembrato l’ex collegio di Teramo e visti i sondaggi che ormai da un anno danno stabilmente Fratelli d’Italia come il partito più popolare. Lui, Giandomato Morra poteva e doveva essere l’unico deputato teramano. Ma, come ho scritto il 28 maggio 2021 ihttps://www.ekuonews.it/29/05/2021/il-ruggito-grande-giandonato-bravo-giandonato-pero/ i Fratelli che tanto fratelli non erano, i fratelli a modo loro, hanno pensato bene di escogitare un “promoveatur ut amoveatur” . Una bella promozione, ben pagata, un bell’incarico, prestigioso, meritato, indiscutibile. Che di fatto ha cancellato politicamente l’avvocato Morra. Insomma un perfetto caso di “promoveatur ut amoveatur” per togliere di mezzo il candidato naturale al parlamento o al senato dove i “Fratelli” faranno eleggere tre parlamentari e due senatori.
Poteva essere un militante, uno forte, conosciuto, benvoluto. Ma verrà eletto comunque qualcuno sia al proporzionale che all’uninominale. E va bene chiunque. E’ il simbolo che prende i voti. Così Morra, da giovane troppo vicino a Rauti e Alemanno, da adulto poco “melone”, poco fratello della “famiglia” Meloni perché Giorgia possa sentirsi sorella, è stato “promosso”. La Meloni – che non è affatto quella buonina e gentile fatina dagli occhi azzurri come sembra – non si è fidata di uno che pensa in modo autonomo. E , chi la conosce come me da 25 anni, sa che la ragazza de Centocelle “figlia politica di Paolo Borsellino” (scrive nel libro) è determinata, “tiene famiglia” e per lei conta solo quella, non guarda in faccia nessuno, ed è anche cattiva se serve al suo progetto. Ricordo agli ignoranti che frequentano oggi i Fratelli, improvvisamente, folgorati sulla via di Monte Citorio, ai Fratelli Forzisti Leghisti secondo il vento che Almirante li avrebbe appesi ad un palo, ai fratelli con la giacca Armani blu e la cravatta Fendi gialla a pallini rosa che fa frù frù, che Centocelle era il brodo di cultura delle Br, ed essere “fasci” non era semplice. Morra che conosce Giorgia si è preso l’uovo oggi invece che la ipotetica gallina domani. Ha fatto bene Morra, anche perché in Abruzzo la Meloni si sente sorella solo del sindaco de l’Aquila Pierluigi Biondi che nel marzo 2004 la sostenne nel congresso di Viterbo dove fu eletta – contro tutti – segretario nazionale di Azione Giovani. La Meloni in realtà non ha altri fratelli in Abruzzo. Non è sorella di Marco “il lungo” Marsilio. Troppo “gabbiano”. Cioè vicino a Fabio “nasone” Rampelli, vicino agli ambienti estremistici, campione di nuoto che la “affogherebbe” volentieri. Potrei continuare a lungo ma magari lo farò passate le elezioni.
Il succo è che la rappresentanza teramana, con questo nuovo assetto, è spazzata via. Teramo viene cancellata dal Parlamento. Solo Giulio Sottanelli se Azione confermerà i sondaggi che – ad oggi – assegnano un ottimo 8,7% (superando Forza Italia al 7.9) rappresenterà la Provincia di Teramo. Smembrato e accorpato per metà con il collegio di Pescara per l’altra metà con quello dell’Aquila la provincia di Teramo sparisce dalle cartine della rappresentanza politica nazionale. Teramo viene smembrata elettoralmente e utilizzata solo quale mero riempitivo. E’ grave? Secondo me si. Ma non sembra interessare.