TERAMO – Oggi il presidente del Teramo dovrebbe ratificare il “rientro” nel settore agonistico giovanile, con specifici incarichi di allenatore e di preparatore dei portieri, rispettivamente, di Rinaldo Cifaldi e di Pino Oliverio: pare che non saranno i soli, peraltro, a “riabbracciare” la causa biancorossa.

La prima chiave di lettura bonaria? Rafforzamento, anche qualitativo, della struttura che, nel frattempo, dopo aver perso qualche elemento approdato a Chiavari, instaurerà una partner ship con Gioventù Teramo 1913, che fa riferimento all’ex dirigente Piero D’Orazio a Massimo Sposetti e a Gianluca Scacchioli ma il cui organigramma non è stato ancora definito. Si tratta di una società di “scuola calcio” che, proprio ieri, ha tenuto un primo “open day”, di quattro già programmati. Siamo dinanzi ad una pianificazione che il presidente biancorosso intende portare avanti, convintamente, credendo sempre più nello sviluppo del calcio di casa nostra, da indirizzare proprio in questa direzione.

La seconda chiave di lettura meno bonaria? Come la prenderà Cetteo Di Mascio che, appena un anno fa, nell’allestire la propria area tecnica, aveva optato per scelte diverse (non a caso Cifaldi è stato osservatore, nel recente passato – ndr)?

Difficile entrare nelle logiche altrui, perché potrebbe essere un progetto voluto dal presidente e basta oppure condiviso con lo stesso Di Mascio: ne sapremo di più (si spera – ndr), a breve, anzi a brevissimo.

Intanto riflettiamo sugli annunciati (dallo stesso presidente, in conferenza stampa – ndr) minimi federali di Sandro Federico e, ancor di più, di Andrea Iaconi.