COLLONNELLA – Riscontro il comunicato del 17/09/2019 delle Segreterie Provinciali di Teramo FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM. In merito, mi preme precisare quanto segue:

Il comunicato così esordisce: “All’Atr di Colonnella sono state proclamate 40 ore di sciopero per rivendicare il diritto ad avere in tempi certi la retribuzione corrente ed arretrata. Non è possibile, infatti, dover continuare ad inseguire un’azienda che, nonostante il cambio di proprietà, non riesce a formalizzare e mantenere gli impegni”.

Nessuna obiezione sul diritto dei lavoratori “ad avere in tempi certi la retribuzione corrente ed arretrata”. Chi mai ha sostenuto il contrario? Nella stessa giornata del 17/09/2019, proprio in merito agli arretrati, la mia proposta è stata chiarissima: entro il 27 settembre il saldo di giugno unitamente ai rimborsi del 730; entro la fine dell’anno la tredicesima e la mensilità di luglio, l’ultima ancora arretrata, con l’eventuale possibilità di dover attendere qualche settimana a gennaio 2020. E’ sottinteso che, durante questo lasso di tempo, tutte le mensilità correnti verrebbero regolarmente corrisposte come da prassi, vale a dire il 20 del mese successivo e non più nel mese corrente.Evidentemente, se la mia proposta non è stata accettata dai lavoratori, non è per mancanza di “certezza” dei tempi di corresponsione delle mensilità arretrate.

Il comunicato prosegue: “Oggi l’azienda fa una proposta che ricorda più il gioco delle tre carte che una vera soluzione: ti pago adesso il mese di giugno, ti posticipo quello di settembre e mi impegno a pagare lo stipendio di luglio e la prossima tredicesima entro ‘qualche settimana’ del 2020”.

In merito non riesco proprio a comprendere quale punto della mia proposta ricordi “più il gioco delle tre carte che una vera soluzione”. Pagare adesso il mese di giugno rispetta, come già precisato, l’impegno a suo tempo assunto in Regione.
Per quanto attiene il mese di settembre, il non pagare anticipatamente non significa certamente pagare posticipatamente. Il mese di settembre verrà pagato, come da prassi aziendale consolidata, il giorno 20 del mese di ottobre.

3) Il comunicato così prosegue: “Certo, una proposta condita da programmi futuribili e narrazioni romantiche, che però non cambiano la sostanza delle cose: non sarà un video-progetto a garantire il futuro di un’azienda che fatica anche ad avere la visione del pagamento di una mensilità entro fine anno. Così come non sono sufficienti i propositi, per quanto meritevoli, di un imprenditore che vuole aiutare il proprio territorio se non supportati da fatti concreti”.

Quelli che sono stati definiti “programmi futuribili e narrazioni romantiche”, sono certamente la visione di quella che sarà la ATR in un prossimo futuro ma non certamente “narrazioni romantiche”. Dietro tali narrazioni ritenute “romantiche” vi è, infatti, il lavoro di professionisti e tecnici (ingegneri ed architetti) di alto profilo professionale, e non dei romanzieri (sia ben chiaro: anche queste ultime categorie professionali sono meritevoli del massimo rispetto, ma nulla hanno a che vedere con le ristrutturazioni aziendali). Se i proponimenti, per essere considerati “sufficienti”, dovessero essere supportati da fatti concreti, non sarebbero più dei proponimenti, ma già una realtà.

4) Nel comunicato si legge: “…Omissis…. E’ per questo che, prima di parlare di futuro, con lo sciopero si è voluto sottolineare la necessità di un intervento immediato dell’azienda con un’azione concreta ed evidente che dimostri un cambio di passo ed un’inversione di tendenza rispetto alla precedente gestione”.

L’azione concreta ed evidente, come sopra riportato, vi è già stata. Mi spiace che, evidentemente, sia passata del tutto inosservata (vedasi il pagamento anticipato del mese di agosto 2019).

5) Il comunicato così conclude: “Infine, auspichiamo che espressioni come ‘siamo tutti maggiorenni e vaccinati’ usate anche a mezzo stampa, siano frutto solo di un momento di tensione e non vogliano avere accenti e toni minacciosi che, oltre ad essere rispediti al mittente, non aiuterebbe certo a trovare lo slancio necessario per remare tutti nella stessa direzione”

L’espressione “siamo tutti maggiorenni e vaccinati” non voleva e non vuole in alcun modo “essere minacciosa”. Tutt’altro! Tale espressione, infatti, sta solo ad indicare che non posso che presumere che il rifiuto della mia proposta e la conseguente indizione dello sciopero generale sia stato il frutto di una scelta, per quanto non condivisa dal sottoscritto, consapevolmente assunta da persone perfettamente in grado di rendersi conto degli effetti disastrosi che tali scelte, inevitabilmente, produrranno all’Azienda, tanto in termini di operatività, quanto in termini economico/finanziari, quanto ancora in termini di immagine.

Pertanto, stante la mancata approvazione, da parte dell’Assemblea dei Lavoratori, della mia proposta di pagare entro il 27 settembre il saldo di giugno, unitamente ai rimborsi del 730, e di pagare, entro la fine dell’anno, la tredicesima mensilità e lo stipendio di luglio (ultimo stipendio arretrato ereditato dalla vecchia gestione), con l’eventuale possibilità di un leggero ritardo di qualche settimana (comunque nel mese di gennaio 2020), non posso che prenderne atto.

Gli stipendi correnti, pertanto, verranno pagati come da consolidata prassi aziendale.

Il presidente
Antonio Di Murro