TERAMO – Se ricostruissimo il solo mese di Agosto del Teramo Calcio (andare oltre sarebbe davvero troppo – ndr), dovremmo raccontarvi della possibile non iscrizione al campionato (2 Agosto) alla successiva iscrizione (4 Agosto), dall’apertura ufficiale di un contenzioso con i propri calciatori, affidato a Mattia Grassani (5 Agosto) alla risoluzione del contratto con Bruno Tedino ed il suo staff (13 Agosto), fino al dietrofront su Cetteo Di Mascio (17 Agosto), che annulla tutto quanto era stato detto, spiegato e motivato in precedenza, sul suo conto.

Del mercato non si sa nulla, se non che dalla società sia stata data un’indicazione forte, chiara ed intransigente: il monte ingaggi che si autoeredita va ridotto, il più possibile. Ad oggi nessuno, della rosa biancorossa, sa nulla di più, mentre molti clubs hanno già iniziato a sudare.

In questo contesto non vorremmo trovarci nelle condizioni del DG Andrea Iaconi e del DS Sandro Federico (mai ufficializzato, peraltro, il suo rinnovo – ndr): sono tranquilli o non lo sono, come non lo era il “rientrante all’ovile” Cetteo Di Mascio, che ha fatto un passo indietro anche apprezzato?

Si ha la sensazione, perché oltre non è possibile andare, che nella società-azienda c’è chi stia storcendo il muso davvero, non riuscendo, di fatto, ad essere operativo come dovrebbe essere, soprattutto di questi tempi. Se provi a parlarne direttamente passando per l’ufficio stampa, trovi le porte sbarrate (almeno noi di ekuonews – ndr).

Ma che situazione è questa?

Per quanto tempo ancora bisognerà accettare questo modus operandi che si scontra frontalmente con l’A-B-C della comunicazione aperta, riservata alla città e non ai giornalisti?

Chi opera con mansioni ufficiali nella società-azienda, è d’accordo ed avalla questo sistema?