GUBBIO – A sette giorni dall’inizio del campionato, con la temibilissima trasferta di Catanzaro che bussa alle porte, il Teramo, per passare il turno di Coppa Italia, visto che la differenza reti con gli eugubini è sfavorevole, deve vincerla questa partita, che si sarebbe dovuta giocare al “Bonolis”. Lo fa meritatamente con il punteggio finale di 12. Senza gli indisponibili D’Aniello, Celentano, Speranza, Soprano, Barbuti, Pinzauti e senza gli ultimi arrivati Martignago e Magnaghi, è un Teramo comunque schierato con il 4-3-1-2, vale a dire con Mungo dietro alla punta centrale Cianci, generosissimo, ben supportato dal bravissimo Minelli (2 reti in meno di due gare giocate). In difesa, rispetto alla partita di Fano, Tentardini prende il posto di Di Matteo ed arrivano le conferme per Tomei, Cancellotti, Piacentini e Cristini. In mediana Arrigoni orchestra con Santoro e con Lasik (non ancora pronto) a supporto. Il “pronti, via” vede la squadra dell’esordiente Guidi avere un buon approccio, ma i biancorossi al primo vero affondo colpiscono con Mungo, dopo un rapido 1-2 con Cianci sulla mediana che vedono l’ex cosentino involarsi a tu per tu con Zanellati, prima del pallonetto millimetrico vincente. Il Gubbio accusa ed il Teramo potrebbe raddoppiare poco dopo con Cianci al 19°, conseguenza di un rapidissimo rovesciamento di fronte con 4 biancorossi (contro 2) nell’area avversaria: l’ex reggiano ci va morbido, tenta il colpo sotto e spedisce alta la palla. E’ comunque il preludio al raddoppio, nato dal rilancio del portiere Tomei, con Minelli che elude l’off-side e vola verso Zanellato: non sbaglia l’ex viola e il Teramo si porta sul 2-0, facile facile. Fino al riposo non accade più nulla. E’ nella ripresa che il Gubbio ha una buona reazione, accorciando le distanze all’ottavo minuto, da un’azione impostata da Malaccari sul cui cross c’è una deviazione aerea per la girata vincente, imparabile, di Cesaretti. Prendono coraggio i rossoblù ed il Teramo perde le misure in campo, facendosi colpevolmente innervosire dalla foga degli umbri: ne pagano le conseguenze Mungo, Infantino, Minelli, Viero e Arrigoni, tutti ammoniti come lo era stato Cianci, nel primo tempo. Davvero troppi. Il Gubbio, che l’ha messa tutta sulla bagarre, ha tenuto comunque meglio il rettangolo di gioco, anche se di interventi veri e propri, Tomei, non deve compierne. Il suo l’aveva fatto sul parziale di 2-0, respingendo d’istinto la conclusione quasi a botta sicura di De Silvestro. Qualificazione in tasca, quindi, per i biancorossi, nonostante la stupida baraonda finale con i padroni di casa molto nervosi, forse per una qualificazione persa giocando sempre in casa. A pagarne le spese è stato Piacentini, a gara finita, ma non sappiamo davvero descrivervi il perché.