TERAMO – Sulla Settimana enigmistica c’è il gioco del Trova le differenze, un gioco che è interessante fare nella nostra provincia in riferimento alla tassa sui rifiuti, conosciuta come TARI. Nel Comune di Teramo, per l’anno 2024, l’aumento della tariffa appena deliberato dalla maggioranza consiliare è pari all’8%. L’Assessore al Bilancio Stefania Di Padova si è difesa sostenendo che “l’adeguamento è stato previsto dall’ARERA e noi ci siamo dovuti allineare. Questi ritocchi si sono resi necessari in virtù degli aggiornamenti degli indici ISTAT, dell’inflazione e degli aumenti di costi che in modo generalizzato si sono avuti negli ultimi due anni. A partire dai carburanti”.
Il quotidiano Il Centro spiega che “i rincari sono stati imposti agli enti locali dall’ARERA, l’Autorità Nazionale di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente”. Le espressioni “ci siamo dovuti allineare”, “i ritocchi si sono resi necessari” e “i rincari sono stati imposti”, non lasciano dubbi sulla doverosità degli aumenti ai quali non sembrerebbe si possa sfuggire. Almeno a Teramo. Perché al contrario, sul quotidiano Il Messaggero di oggi, l’Assessore al Bilancio del Comune di Giulianova Paolo Giorgini dichiara che domani il Consiglio comunale si appresta a tagliare le tariffe della
TARI dell’8%. Stesso numero, ma di segno opposto a quello di Teramo.
Non occorre un commercialista per comprendere che non vi fosse obbligo alcuno di effettuare aumenti, né esiste alcuna imposizione da parte dell’ARERA. La verità è ben più semplice: laddove la gestione del servizio di Igiene Urbana viene svolta con efficienza ed efficacia è ben possibile produrre risparmi e quindi ridurre le tariffe a carico dei cittadini. Questo è il caso del Comune di Giulianova al quale va un plauso da parte dei suoi residenti. Non altrettanto è possibile affermare per il Comune di Teramo il quale, nonostante gli sbandierati aumenti della raccolta differenziata (che sono un merito dei cittadini, non già del Comune!), non riesce a rendere efficiente ed efficace la società Teramo Ambiente, la quale viene mal gestita da sei anni dagli attuali amministratori, così come fu mal gestita nei precedenti 14 anni dai precedenti amministratori, tutti accomunati dall’incapacità di razionalizzare le spese, di ridurre i costi e di migliorare i processi.
Essendo la voce più rilevante del bilancio comunale, la TARI rappresenta il simbolo della continuità fra due disastrose gestioni comunali, entrambe da cancellare e da superare il prima possibile nella convinzione dell’opinione pubblica e – appena consentito – nelle urne. La scrivente Lista Civica ha prodotto numerose proposte di miglioramento del servizio e non cessa di attenzionare la problematica, nella convinzione che migliorare Teramo si può e si deve. – Il Coordinatore comunale di Teramo Protagonista, Ivan Verzilli –