TERAMO – Gianguido D’Alberto è Sindaco della città dal 28 giugno 2018; sono trascorsi più di sei anni da allora, essendo stato confermato primo cittadino appena tredici mesi fa con il 54% dei consensi, sconfiggendo con chiarezza e senza alcun “fastidio” sia il centro destra (36%) sia una lista civica (10%).

Ricordandolo a coloro che lo dimenticano con una facilità a dir poco disarmante, adesso il primo cittadino è chiamato, più che a ricompattare saldamente la maggioranza, compito di per sé articolato ma conseguibile, a doverle restituire gli stimoli dei giorni migliori.

Conterà poco l’esperienza tecnico-giuridica maturata in Regione dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, se non riuscirà ad essere più coinvolgente con chi è comunque dalla sua parte, la maggioranza appunto, ad iniziare magari dai “dissidenti” di Insieme Possiamo che, dal Sindaco, non hanno politicamente preso le distanze.

Ci saranno comunque degli scontenti?

E’ inevitabile come in qualsiasi situazione analoga, ma siccome la città di Teramo non può permettersi il lusso di bissare un post Maurizio Brucchi, che tornò a casa anzitempo perché dovette arrendersi non all’opposizione del centro sinistra ma alla “sua” maggioranza di centro destra (spesso la memoria li tradisce – ndr -), allora è necessario riuscire nell’intento, tutti assieme, nessuno escluso tra i componenti di quella coalizione alla quale i teramani hanno dato un’ampia fiducia, ancora una volta, per la seconda volta, appena 13 mesi fa.

Con il 54% dei consensi (per i soli smemorati – ndr -).