Le Amministrazioni Separate del versante Aquilano e Teramano del Gran Sasso d’Italia hanno da sempre reiterato, con decisione e fermezza, la loro contrarietà alla trasformazione tout court del Sito di Interesse Comunitario(SIC) del Gran Sasso in Zona di Speciale Conservazione(ZSC). Purtroppo, la Delibera di Giunta Regionale n. 953 del 28 dicembre 2023 è stata pubblicata lo scorso 29 maggio sul Bollettino Ordinario Ufficiale n° 21/2024, e non da più spazio a tutte le popolazioni interessate e alle ASBUC di partecipare attivamente ad una tale decisione così importante, come già fatto con atti ufficiali per la rimodulazione dello stesso SIC.
La nuova Giunta Regionale non ha tenuto conto della corposa relazione presentata dal Consigliere Comunale con Delega alle Politiche della Montagna Luigi Faccia ed un rappresentante dell’Associazione culturale di promozione della montagna “Progetto Montagna” al Capo Segreteria del Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il documento ribatteva punto su punto la DGR 953 e sosteneva la mancanza del presupposto dell’urgenza portato avanti dalla Dirigenza del Settore, ovvero, quello di far cadere la Procedura di infrazione n. 2015/2163 a carico dell’Italia.
Infatti, allegata al documento, c’è una relazione semestrale(2022) del MASE al Parlamento e alla Corte dei conti, avente per oggetto “l’Impatto Finanziario del Contenzioso Italia – Ue 2022” alla pag. 91, Scheda 7 – Ambiente, dove viene riportata la Procedura di infrazione n. 2015/2163. Dopo una puntuale descrizione della situazione nel corpo della relazione, la stessa conclude in questo modo: “Impatto Finanziario nel breve/medio periodo – la presente procedura non appare foriera di effetti finanziari”.
I rappresentanti delle popolazioni montane e pedemontane coinvolte sono realmente delusi dall’atteggiamento delle forze politiche tutte; non v’è stato sino ad oggi, un dibattito concreto su questo tema così delicato.
Sarebbe stato auspicabile che tutti coloro appena eletti al Consiglio Regionale dichiarassero il loro parere, in modo da arrivare ad una proposta, per la verità esistente dal lontano dicembre 2016, di una riperimetrazione degli attuali confini dei SIC-ZSC e ZPS che opprimono, in gran parte, zone antropizzate dall’inizio del secolo scorso.
Che si possa evitare il confronto su un tema così delicato ed importante per il futuro delle popolazioni dell’area interna del Gran Sasso, è IMPOSSIBILE ed auspichiamo che la nuova Giunta dia le opportune indicazioni sul da farsi e non ci si nasconda: IL PROBLEMA ESISTE è serio e va’ affrontato IMMEDIATAMENTE.
Resta ferma l’intenzione di impugnare il provvedimento di Giunta e di opporsi a questo metodo medievale di imporre le decisioni, adottate peraltro senza conoscerne le conseguenze.
Questo rumoroso silenzio ne è la piena dimostrazione.