TERAMO – E’ bene sapere che nell’Eccellenza abruzzese, per la stagione prossima 2023-’24, bisognerà schierare, nella formazione base, tre Under: un 2003, un 2004 e un 2005.

Va detto che le norme nazionali non imporrebbero l’obbligo del 2005 ma evidentemente, da queste parti, c’è chi ritiene che i settori giovanili regionali (e di pochi altri nell’intero territorio nazionale – ndr-) offrano così tanto da poterla tranquillamente inserire tra le condizioni da dover applicare. E’ una valutazione quasi certamente errata perché, ad esempio, non si tiene conto né della ristrettezza territoriale, né del fatto che il mercato-under della quarta serie, limiti in maniera molto incidente quello della categoria inferiore, anche se ti chiami Teramo.

Partendo da questo assunto, Paolo D’Ercole è costretto a muoversi su due linee principali: la prima, che è assolutamente prioritaria e che potrà anche contrassegnare le sorti future di un’intera stagione, è data proprio dal reperimento degli Under. Il Città di Teramo, tanto per dirla tutta, nell’organico del passato ha soltanto Roberto Furlan, difensore classe 2003: questo implica che dovranno essere ingaggiati altri 8-9 giovani calciatori (pari al 35-40% della rosa, portiere o portieri inclusi), dei quali 3 o 4 del 2005, tre del 2004 e due del 2003 e non bisognerà dimenticare che Marco Pomante prediliga giocare con la difesa a tre.

Un lavoraccio da non poter sbagliare, se non con una percentuale assolutamente minima e che “l’architetto del Diavolo” in primis è chiamato a dover sviluppare.

Certo, non sarà solo né il solo, ma moltissime competenze sono sue ed il futuro del Città di Teramo passerà per gli Under: se bravi ed affidabili sarà tutto meno difficile, in caso avverso varrà l’esatto opposto…