SILVI – Si è concluso il secondo workshop di formazione sull’applicazione del metodo comportamentale ABA per gli assistenti educativi promosso dall’assessorato al Sociale del Comune di Silvi. “La richiesta di assistenza di sostegno ai bambini autistici – ha detto il vice sindaco delega al Sociale Fabrizio Valloscura – è in crescita nella nostra città. Per questo motivo l’amministrazione comunale, tramite l’assessorato al Sociale, si è fatta carico di assicurare ai nostri assistenti qualificazione e aggiornamento sul metodo ABA, adottato con successo da oltre trent’anni in tutto il mondo, che ha come obiettivo la riduzione dei comportamenti disfunzionali e il miglioramento della comunicazione, dell’apprendimento e dei comportamenti socialmente appropriati. Si tratta – ha sottolineato il vicesindaco Valloscura – di una tecnica basata sull’evidenza che consente di pianificare dei percorsi educativi individualizzati che tengono conto delle competenze e delle difficoltà dei bambini autistici al fine di migliorare il loro percorso evolutivo e la qualità di vita delle loro famiglie. Al trattamento ABA studiosi e scienziati hanno riconosciuto una forte valenza educativa oltre che riabilitativa per i bambini autistici, ai quali viene concretamente assicurato il diritto allo studio, costituzionalmente garantito, mediante il sostegno e il completamento alle attività accademiche dell’insegnante di classe offerto da operatori scolastici appositamente formati”. A guidare le 16 ore di workshop è stata la dott.ssa Alessandra De Federicis, psicologa e supervisore ABA con specializzazione presso il Florida Institute of Tecnology, che con il team delle sue terapiste gestisce la presa in carico di circa 50 ragazzi sul territorio provinciale. “Ogni giorno – ha detto Alessandra De Federicis – viviamo l’esperienza di quanto i bambini e famiglie abbiano bisogno di risposte che possono essere garantite solo attraverso un’alta specializzazione delle tecniche e degli interventi, c’ è solo una differenza tra lo sviluppo neurotipico e quello autistico. Il bambino affetto da autismo non apprende dal suo ambiente naturale ma necessita della mediazione e strutturazione dello stesso. Dunque la responsabilità di trasferire loro le abilità è dell’intera comunità, delle istituzioni in primis e noi come Servizi Sociali dell’ Ente Comunale, nella fattispecie, la sentiamo nostra”.