TERAMO – Si terrà domani, venerdì 19 maggio alle 20.30, l’ultimo appuntamento della prima stagione del Piccolo Teatro “Valerio Casadio”, sito a Teramo in Via De Jacobis, 3 ed inaugurato lo scorso novembre. Una stagione, curata dalla Compagnia teatrale Gli Sbandati, per la direzione artistica di Asteria Casadio, che ha visto artisti della nostra regione ma anche ospiti nazionali darsi il cambio sulle scene del Piccolo Teatro con grande successo di pubblico in ogni serata.
A chiudere sarà Massimiliano D’Aloiso, attore de La meccanica delle tende, accompagnato dalla Musica e dal Sound Design di Guglielmo Paradisi. D’Aloiso, che è stato già ospite del Piccolo Teatro nel mese di febbraio con una meravigliosa lettura di passi scelti dell’Inferno dantesco, propone per l’evento di chiusura la messa in scena di Prometeo, tratto dal Prometeo attribuito ad Eschilo, in una versione che si potrebbe definire quasi Teatro-Concerto: nell’adattamento, di cui l’attore è anche regista, vi è infatti una perfetta fusione tra l’uso della voce ricercato ed evocativo (con attenzione particolare ai risonatori vocali), l’espressione corporea, la musica e i suoni che avvalorano la performance attoriale. Prometeo si getta letteralmente in pasto agli spettatori in un’arena immaginaria senza scenografie, ma soltanto con il suo corpo, la sua voce per lasciare un segno nell’anima di chi guarda.
Lo studio su Prometeo evoca il peso della solitudine generata dalla ricerca assoluta della verità a tutti i costi, qualunque siano le conseguenze e accettandone le pene. Il conflitto tra Prometeo e Zeus (che mai appare, come non appaiono gli altri personaggi della tragedia se non nella vocalità e nella fisicità dell’attore) è, infatti, solo un pretesto. Anche se libero di agire, Prometeo resta sempre lì, mettendo in evidenza l’eterno soliloquio di chi opera per un fine che scompare dietro l’ingranaggio della macchina, scavalcando i limiti della finitezza che caratterizza il genere umano.
L’aura classica dell’antico teatro greco viene mantenuta viaggiando sul potere immaginifico della phoné e del chorós, sfiorando le forme del Teatro-Danza e del Canto. L’attore evoca il conflitto tra realtà e finzione, tra libertà e prigionia, tra arte e potere. È un concetto di teatro basato sulla poesia, sul potere creativo della pòiesis dove l’attore è solo, drammaturgicamente e drammaticamente. Un’opera, dunque, imperdibile che chiude una stagione ricca di emozioni, in attesa di poter ripartire in ottobre.
La prenotazione è obbligatoria al numero 3334336191.