TERAMO -Il dramma idrogeologico che sta interessando in questi giorni le popolazioni delle regioni Emilia Romagna e Marche, dopo quello che è accaduto agli abitanti di Ischia, ci induce seriamente a riflettere sulla cura e sul “rispetto” che dobbiamo dedicare alla manutenzione ed all’uso del nostro fragile territorio. Le esondazione dei fiumi e le inondazioni delle piane alluvionali costituiscono oramai delle criticità acquisite, nei confronti delle quali lo Stato e gli Enti Pubblici debbono investire somme importanti per la difesa delle aree interessate ed attenzionarne l’utilizzo. A tal proposito, occorre aggiornare i dati e la cartografia delle aree a forte rischio di esondazione , in riferimento alle notevoli variazioni climatiche in essere, onde permettere una reale fotografia dei potenziali fenomeni negativi.

Occorre sviluppare queste riflessioni anche nei confronti del nostro territorio cittadino, che per tanti versi appare debole e bisognevole di cura manutentiva e preservativa.

L’idea di voler collocare un nuovo ospedale nelle vicinanze del fiume Tordino, delocalizzandolo dalla collina di Villa Mosca, non appare sicuramente lungimirante e razionale in quanto, con la cementificazione del suolo, si renderebbe ancor più impermeabile l’area limitrofa allo stesso, con un ulteriore aggravio del rischio idrogeologico tutt’ora presente. Lo scrivente Comitato ha posto da anni, insieme alle tante altre, al primo posto la detta criticità ambientale, senza però aver ottenuto dagli Enti ed uffici preposti alcun risultato tangibile, i quali invece hanno considerato come prioritaria la scelta del sito di Piano D’Accio.

Come è stato argomentato dai tre candidati a sindaco di Teramo nel corso dell’incontro promosso dallo scrivente Comitato, seppur con differenti motivazioni, occorre immediatamente richiedere l’annullamento della delibera regionale che ha approvato lo studio di fattibilità per la realizzazione del nuovo ospedale a Piano D’Accio. Sarebbe utile che la nuova Amministrazione, guidata dal sindaco D’Alberto, a cui vanno gli auguri di buon lavoro, se ne faccia subito carico per porre in essere una elaborazione di seri studi comparativi sui cinque siti scelti ove poter allocare il nuovo nosocomio, al cui compito è chiamato il nuovo Consiglio Comunale con il coinvolgimento partecipativo dei cittadini. Tutto quanto noi riteniamo si debba svolgere nel più breve tempo possibile, in considerazione della importante disponibilità della somma di €122 mln, finanziata alla Regione Abruzzo dal competente Ministero della Sanità, a rischio di un possibile annullamento.

Diamo corpo alle aspettative. La sanità pubblica e la città di Teramo non possono più attendere.

 I portavoce

Domenico Bucciarelli

Demetrio Rasetti