TERAMO – Rintracciarlo non è stato facile, né immediata è stata la disponibilità a parlare con noi di ekuonews.it e, quindi, con la città di Teramo. Diciamo che in 24 ore siamo riusciti a chiudere il cerchio, per la qual cosa ringraziamo Giuseppe Spinelli.
Dodici minuti di interlocuzione telefonica non sono tanti per raccontarvi dell’uomo e dell’imprenditore di adozione romana ma siculo “dentro”, che non dimentica le origini della terra agrigentina. Ce l’ha ancora dentro, infatti: “Guai a dimenticare le proprie origini” dichiara.
“Io vengo dal nulla e per chi viene da zero tutto è più difficile nella vita. E’ per questo che passione, determinazione, meritocrazia e sociale sono i miei valori fondanti. Amo il calcio ma non il business del pallone; non adoro il sistema che vi ruota attorno ed è per questo che la mia sensibilità è reattiva se c’è qualcuno che si trova in difficoltà“. Approccia così l’imprenditore edile a 360 gradi, visto che con le sue aziende opera nel campo degli inerti, degli asfalti e delle costruzioni. “Vengo da zero e so cosa significhi vivere fasi della vita da non dover incorniciare“.
Lei ed il Teramo? “E’ un discorso avviato da qualche tempo, non è di ieri. Mi piace l’idea di poter diventare un riferimento per il futuro, perché amo il calcio e ancor di più i giovani ed i giovanissimi che riescono a crescere con valori sani e puliti – aggiunge Spinelli -. Il sociale innanzi tutto: il movimento giovanile dell’Audace 1919, squadra della mia zona alla quale sono vicino e che milita nell’Eccellenza laziale, ne vanta circa 450. Vederli impegnati per una maglia è la più grande delle soddisfazioni che provo“.
Inutile spingere troppo sull’acceleratore del Teramo Calcio, ma è lampante che sia a conoscenza, anche molto meglio di noi, di quelle che sono le dinamiche in corso e le cose da dover fare per risolvere i potenziali problemi futuri: “Se ci sarà bisogno di me io sono pronto e chi deve saperlo ne è a conoscenza“.
In questa città, la nostra, ci sarà indubbiamente bisogno di Giuseppe Spinelli, papà di sette figli, dei quali due adottivi, un’indicazione che la dice lunga sul suo essere uomo, prim’ancora che imprenditore; è di quelli ai quali piace “correre in soccorso” perché conosce le dinamiche di chi è in sofferenza e, senza mezzi termini, afferma: “Essere utili per una causa giusta mi appaga ed è per questo che sono pronto per il Teramo Calcio“.
Non siamo andati oltre nella telefonata intercorsa, tant’è che sul come potrebbero concretizzarsi le novità future sarà Davide Ciaccia ad illustrarcele, dopo Teramo-Reggiana.