TERAMO – “Con la scomparsa prematura dell’ex Presidente Sergio Quirino Valente oggi il Conservatorio Statale di Musica ‘Braga’ di Teramo ha perso un amico, un fratello, uno sportivo straordinario, un musicista appassionato, un uomo innamorato della vita e dell’amicizia. Ci stringiamo alla famiglia, alla moglie, ai nipoti, alla sorella, a tutti coloro che, come noi, hanno avuto modo di apprezzarne le qualità umane e professionali, l’intuito e la lungimiranza, il sorriso e il rigore”. Lo hanno detto il Presidente del Conservatorio Statale di Musica ‘G.Braga’ di Teramo Lino Befacchia e il direttore Tatjana Vratonjic, subito dopo aver appreso dell’improvvisa scomparsa, a causa di una leucemia fulminante, dell’avvocato Sergio Quirino Valente, 67 anni, Presidente del ‘Braga’ dal 2015 al 2018.
“Dal Presidente Valente ho ricevuto il passaggio del testimone alla guida del Braga – ha ricordato il Presidente Befacchia – e in quella occasione ho avuto modo di sottolineare come il nostro Conservatorio fosse simile alla nave di Ulisse, ossia aveva superato la tempesta, era entrata nella darsena e da quel momento occorreva guidarla per l’attracco nel porto, usando altre cautele. Una metafora calzante per raccontare le imprese e le sfide che in tre anni l’avvocato Valente, peraltro velista professionista nella vita, aveva dovuto affrontare: dal terremoto che aveva privato il Conservatorio anche di una sede strutturale in cui far studiare i propri allievi alla eclatante protesta organizzata sotto le sedi istituzionali, portando i musicisti a suonare per strada proprio per risvegliare le coscienze su quanto stava accadendo a un’Istituzione musicale che ha ben 126 anni di storia, e poi il risanamento dei conti e dei bilanci pregressi dell’ex Istituto pareggiato, nel frattempo divenuto Statale, e, infine, l’individuazione di una nuova sede di assoluto prestigio, quella attuale che occupiamo in via Noè Lucidi, nel cuore di Teramo, a due passi dal Duomo, grazie a un accordo che l’avvocato Valente seppe instaurare con l’Inps proprietario dello stabile. Quando mi ha consegnato le chiavi simboliche del Conservatorio ci eravamo dati un obiettivo comune: riportare il ‘Braga’ nella sua sede storica e tagliare insieme il nastro. Lo faremo comunque e quel giorno Sergio sarà con noi, con la grande famiglia del ‘Braga’”.
“Sergio Quirino Valente era l’uomo delle passioni, tantissime quelle che ha saputo coltivare nella vita accanto alla professione forense – ha ricordato il Direttore Vratonjic –, non ultima quella per la musica che lo aveva indotto ad assumere con convinzione la Presidenza del ‘Braga’ negli anni più difficili, facendo appello alla sua esperienza di navigatore per superare tempeste e impasse amministrativi. Non lo ha mai abbandonato il sorriso e la capacità di stemperare gli animi anche nei momenti di maggiore criticità e sotto la sua guida, con l’allora Direttore Federico Paci, il Conservatorio ha mosso i primi passi da Istituzione Statale e ha combattuto e vinto alcune importanti battaglie che ne hanno permesso prima la sopravvivenza e poi lo sviluppo istituzionale, organizzativo e didattico. Con il suo carattere solare ed estroverso, Sergio Valente riempiva ogni occasione, istituzionale e non, e partecipava attivamente a ogni evento e manifestazione del Conservatorio. Oggi lascia un vuoto difficilmente colmabile nei cuori di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Il Conservatorio ‘Braga’, con il consenso della famiglia, sarà presente in veste istituzionale ai funerali che, secondo le prime notizie in attesa di conferma, potrebbero svolgersi lunedì prossimo a Teramo, e quella sarà l’occasione per tributargli il nostro omaggio e il nostro saluto con i messaggi che in queste ore stanno arrivando da ogni parte”.
Di seguito l’intervento dell’avvocato Sergio Quirino Valente in occasione della Conferenza stampa indetta per il passaggio di consegne al Presidente Befacchia il 22 ottobre 2018:
“Io sto andando via col sorriso, felice della scelta personale e professionale che si riverbera su quella che è la mia cultura. Avevo accettato la sfida più di tre anni fa, assumendo la guida del Conservatorio, per offrire un servizio all’Istituzione, considerando che ho sempre vissuto nella musica, la amo, ed era deprimente pensare che in una città che stava chiudendo, chiudesse anche il Conservatorio. Quindi ho pensato fosse giusto restituire qualcosa alla mia città e nel Conservatorio ho portato le mie idee, i miei principi, lavorando con un ottimo Consiglio d’Amministrazione, con i direttori Federico Paci e Tatjana Vratonjic. Ovviamente ho accettato la sfida a tempo, con una mentalità molto americana ossia che dopo tre anni arrivano le ragnatele e bisogna lasciare. E dopo tre anni ritengo che la mia mission sia stata compiuta. Oggi ringrazio tutti coloro che si sono stretti attorno al Conservatorio, i docenti, il personale, pensate che il primo contatto diretto con il Cda l’ho avuto sotto i portici di Teramo, perché il Conservatorio non aveva più una sede e gli studenti suonavano in strada. E allora ho capito che occorreva dare una possibilità a quei ragazzi per aiutarli a realizzare il sogno della propria arte. Oggi posso dire che ‘è andata’: credo di poter conferire al nuovo Presidente, il professor Befacchia, un teramano sempre impegnato per la sua città, un teramano verace, la possibilità di continuare l’opera iniziata e che speriamo possa essere portata avanti. Abbiamo dovuto sanare l’ex pareggiato, ma nonostante le crisi siamo riusciti a portare il Conservatorio fuori dalle sue mura, abbiamo suonato a Roma, nella Camera dei Deputati, abbiamo suonato sui monti, al mare, perché la Direzione artistica non si è mai persa d’animo. Oggi il Conservatorio è finalmente vivo, vive di luce propria, il nostro obiettivo era di dare centralità al Conservatorio e ci siamo riusciti, abbiamo chiuso la transazione con la Regione e simbolicamente come Cda consegniamo al professor Befacchia le chiavi del Conservatorio, ovvero le chiavi di una macchina, non dico perfetta, ma perfettibile”.