Passerà l’emergenza coronavirus, e torneranno i problemi di sempre. Per qualcuno di questi potremmo già, da subito, pensare ad una soluzione, magari impiegando questo periodo di rallentamento obbligatorio.
Parliamo, ad esempio, del terminal bus di piazzale San Francesco.
Ad oggi la situazione dell’area non è delle migliori, con l’edificio adibito a sala di attesa, con annessi servizi, che necessiterebbe di una urgente riqualificazione, e gli stalli per i bus delimitati solo da una sbiadita segnaletica orizzontale, senza che ci siano indicazioni su arrivi e partenze.
Inoltre le auto private parcheggiano un po’ ovunque e, spesso, intralciano il passaggio degli autobus, creando problemi di sicurezza.
Va tenuto conto che, nell’area, è prevista anche la realizzazione di una velostazione (parcheggio protetto biciclette), finanziata con il progetto MO.VE.TE., e che la ristrutturazione dell’ex complesso manicomiale aumenterà, sicuramente, anche se non a breve, la fruizione dello scalo.
E’ urgente, quindi, provvedere ad un ripensamento dell’autostazione, sia nella parte costruita (bar, sala d’attesa, servizi igienici) aggiungendo altri servizi, anche automatizzati, che nella parte all’aperto, magari seguendo i consigli di chi, quel luogo, lo frequenta per lavoro, come un gruppo di operatori del trasporto pubblico che hanno inviato alcune proposte al Comune, a costo quasi zero, per riorganizzare nell’immediato l’area.
In particolare la proposta prevede di realizzare una viabilità dedicata alle vetture private, che devono recarsi all’interno dell’area per il carico e scarico di merci e o utenti, con un percorso dislocato sul retro dell’edificio dell’autostazione e con la rimodulazione dei parcheggi per le autovetture.
L’ingresso e l’uscita dall’area, nonchè la sosta, per le vetture private, andrebbero inoltre regolamentati con apposita segnaletica, evitando utilizzi impropri.
Gli stalli per i bus dovrebbero poi essere numerati, evidenziandone la tipologia (lunga sosta in attesa di carico, fermata, ecc.) e andrebbe prevista idonea cartellonistica che colleghi i numeri di stallo alle corse, in maniera che gli utenti comprendano, facilmente, dove è ubicata la fermata di interesse.
Interventi immediati, che necessitano di qualche cartello e di segnaletica orizzontale, ai quali, nel tempo, potrebbero seguire tabelloni interattivi e una migliore sistemazione degli stalli, magari con marciapiedi di separazione che facilitino anche l’accesso ai bus da parte di persone con disabilità.
Naturalmente è urgente la sistemazione dell’area di attesa, e dei relativi servizi igienici, come sarebbe opportuno un collegamento “fisico” con il vicino parcheggio S.Francesco che, insieme alla futura velostazione, diventerebbe un hub di interscambio modale tra autovettura privata, mezzo pubblico e bicicletta.
Insomma da fare ce n’è, e interventi immediati sono possibili. D’altra parte stazione bus e stazione ferroviaria sono i biglietti da visita della città, e non basterà ubicarvi delle velostazioni per renderle più fruibili e accessibili.
A proposito di velostazioni… solo se ci saranno percorsi sicuri per le biciclette per raggiungere i due scali – ferroviario e bus – i parcheggi protetti per le biciclette avranno senso. Ma questa è un’altra storia.
Raffaele Di Marcello