VALLE CASTELLANA – Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga un piccolo comune di quasi mille anime ha deciso di ripartire dall’educazione dei propri figli per rinascere dal terremoto. Siamo a Valle Castellana. Qui Amatrice dista solo 15 chilometri dal paese e gli effetti del sisma, dopo più di due anni, sono ancora duramente visibili: la ricostruzione è ferma e 163 sono tuttora le famiglie costrette a vivere fuori dal paese.
Così per assicurare un futuro al territorio ed evitare lo spopolamento, l’Istituto Comprensivo Civitella – Torricella ha inaugurato nel plesso di Valle Castellana, che riunisce scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, una piccola biblioteca scolastica. La prima di una rete di piccole biblioteche scolastiche e territoriali che vedrà la luce nei comuni dei Monti della Laga colpiti dal terremoto.
L’idea è nata grazie al percorso di promozione della lettura portato avanti da Teramo Children all’interno del progetto RAdiCI promosso da 5 organizzazioni del terzo settore, 11 scuole e 17 Comuni delle aree terremotate di Teramo e Pescara e selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Così da oggi, non soli i 39 studenti di Valle Castellana, ma tutta la comunità potrà accedere alla piccola biblioteca scolastica che prenderà vita con presentazioni di libri e tante attività, e scambiarsi libri nelle casette di bookcrossing. Ma la rete di piccole biblioteche scolastiche e territoriali dei Monti della Laga vedrà subito nuove nascite: il 17 aprile sarà inaugurata la piccola biblioteca scolastica di Villa Lempa di Civitella del Tronto e a medio termine quella di Torricella Sicura.
La presentazione della biblioteca alla cittadinanza
L’inaugurazione della biblioteca questa mattina alla presenza di bambini, insegnanti e genitori, con la partecipazione del presidente dell’impresa sociale Con i Bambini Carlo Borgomeo, del maestro di strada presidente dell’Associazione IF-ImparareFare e già Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, del presidente della Fondazione Tercas Enrica Salvatore, del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Civitella – Torricella Laura D’Ambrosio, del sindaco di Valle Castellana Camillo D’Angelo, del presidente dell’IITM capofila del progetto RadiCI Leandro Di Donato e del responsabile del progetto di lettura condotto da Teramo Children Anna Di Monte.
“La scuola, nelle nostre piccole comunità, intende rafforzare la sua identità di presidio di culturale diffondendo, condividendo e rafforzando i valori di cittadinanza attiva – ha sottolineato il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Civitella-Torricella Laura D’Ambrosio – La piccola biblioteca scolastica di Valle Castellana nasce con l’intento di proporre alla comunità la promozione della lettura tramite incontri con l’autore, reading, laboratori, gruppi di lettura e di interesse e diventare centro aggregativo aperto a tutti. A questo piccolo ma significativo spazio si affianca l’installazione di casette di bookcrossing che saranno gestite dai nostri alunni e dalla cittadinanza”.
“Uno degli aspetti più rilevanti del progetto RAdiCi è l’attenzione posta affinché le diverse attività possano lasciare tracce tangibili nel territorio ed essere punti di partenza per nuovi percorsi – ha ricordato la presidente della Fondazione Tercas Enrica Salvatore – Questo è il caso della biblioteca scolastica di Valle Castellana, primo di una rete di presidi culturali che potrà contribuire a lungo all’incremento dell’offerta per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie nei Comuni della Laga”.
“Il tema della povertà educativa è sottovalutato in Italia. Se non si investe sui bambini si costruisce un futuro pessimo – ha concluso il presidente dell’impresa sociale Con i Bambini Carlo Borgomeo – La scommessa di Con i Bambini è quella di promuovere comunità educanti. Per questo nei territori già martoriati dal sisma abbiamo deciso di non attribuire fondi attraverso lo strumento del bando, ma di attivare un processo di creazione partecipata che mettesse in rete i vari attori del territorio. Un lavoro faticoso, che pensiamo però possa diventare un modello”.