TERAMO – Il direttivo dell’associazione politica Nuove Energie interviene nel dibattito di questi giorni sulla ciclopedonale o ciclabile che dir si voglia di via De Gasperi e via Po: “senza entrare nel merito dell’opportunità di realizzare una ciclabile nel posto più sbagliato che ci sia, per tutte quelle motivazioni note a tutti e più volte ribadite sulla stampa, chiediamo a questa amministrazione – quantomeno – di modificarne il progetto e migliorare lo scempio del quale si sta rendendo protagonista: eliminare gli attuali cordoli, pericolosi tanto per gli automobilisti quanto per i ciclisti, che rendono anche il passaggio di mezzi di soccorso proibitivo nei momenti di maggior traffico, e sostituirli con le bande sonore. Una soluzione che viene utilizzata ormai ovunque, sicuramente più funzionale e meno impattante”.
“Le bande sonore permetterebbero di raggiungere gli scopi del progetto, tanto caro a questa amministrazione ed al progettista, senza pregiudicare, rallentare o compromettere il passaggio dei mezzi di soccorso, con un notevole abbattimento dei rischi per la sicurezza stradale – continua il direttivo di Nuove Energie –. Siamo coscienti che la realizzazione dei cordoli per l’intero tratto, rispetto alla posa in opera di bande sonori, aumenta di gran lunga il costo di realizzazione dell’opera e di conseguenza l’onorario dei progettisti (calcolato in percentuale al costo totale dell’intervento); tuttavia, questa amministrazione deve rispettare il supremo interesse dei cittadini, che, in questo caso, non sono né la riduzione del finanziamento né il compenso dei tecnici, bensì la sicurezza dei cittadini”.
E infine un appello di Nuove Energie: “se l’amministrazione comunale rimane sorda anche a questa proposta di buon senso, che permetterebbe di salvaguardare l’opera e renderla, oltre che esteticamente migliore, più funzionale, chiediamo a tutta l’opposizione di far sua la proposta e portarla all’attenzione del Consiglio Comunale, finanche organizzando – insieme ai cittadini – una protesta direttamente sul cantiere”.