PESCARA – La Presidente dell’ACA S.p.A., Giovanna Brandelli, dopo gli eventi atmosferici eccezionali dei giorni scorsi con gli allagamenti di alcune zone della città di Pescara, parla dei lavori dell’Azienda Acquedottistica al Parco depurativo, che certamente sono decisivi per evitare disagi futuri alla cittadinanza. “Entro il 2026 verranno ultimati i lavori del Parco depurativo con le vasche di prima pioggia che eviteranno il ripetersi di situazioni come quelle di sabato scorso – afferma la presidente Brandelli – . L’evento meteorologico eccezionale ha provocato allagamenti in alcune zone di Pescara, la portata delle precipitazioni atmosferiche, soltanto nella giornata di sabato, è stata pari a quella caduta in quasi tre mesi. L’intervento effettuato dall’ACA è partito nel 2021 con la realizzazione del DK15, un collare installato nelle golene del fiume che ha intercettato gli scarichi abusivi, consentendo anche l’ottenimento della Bandiera Blu alla città di Pescara. Il secondo lotto di lavori, tuttora in corso, riguarda la capacità di resilienza ai cambiamenti climatici, progetti determinanti a cui la nostra Azienda sta lavorando alacremente per consentire l’accantonamento di 30.000 metri cubi di acque di pioggia e per contribuire a innalzare la soglia dell’emergenza per gli allagamenti. I lavori realizzati, grazie a finanziamenti regionali e statali, si concluderanno entro il 2026. Quando ci sono eventi importanti di pioggia, come quelli vissuti qualche giorno fa e che ormai con i cambiamenti climatici sono diventati sempre più frequenti, assistiamo a una montagna d’acqua che scorrendo nelle strade finisce nel sistema fognario misto di acque bianche e acque nere. E ‘impensabile il rifacimento dell’intera rete fognaria come impensabile è il rifacimento della rete idrica. Bisogna operare su più fronti, sull’ampliamento della capacità del depuratore e sull’aumento della capacità di contenimento della prima pioggia e sull’adeguamento della capacità della rete fognaria in alcuni tratti in cui si è intensificata l’urbanizzazione. La resilienza climatica non è uno slogan, ma passa per progetti, finanziamenti e cantieri. Gli stessi cantieri che creano alcuni disagi per il traffico e i parcheggi, in realtà sono le risposte concrete alle emergenze di oggi”.
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