PESCARA – Sei anni fa la tragedia di Rigopiano, quando una valanga di neve e ghiaccio travolse e distrusse un hotel a Farindola, uccidendo 29 persone. Oggi, a sei anni esatti, riprende il processo che vede 30 imputati, con la prima udienza del 2023, anno in cui dovrebbe mettersi la parola fine sulla ferita sempre aperta, con la sentenza definitiva. Sei le udienze riservate alle arringhe difensive, in febbraio ci saranno altre tre udienze per eventuali repliche e il 17 febbraio dovrebbe arrivare la decisione del Tribunale di Pescara.
“Una situazione emotiva molto delicata”, ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, presente in Tribunale con i familiari delle vittime, presenti all’udienza prima di recarsi sul luogo del disastro per la commemorazione del triste anniversario. La Regione si è costituita parte civile al processo che vede anche apparati regionali coinvolti direttamente come imputati insieme a quelli di altre istituzioni come Provincia, Comune di Farindola, Prefettura, che saranno giudicati con il rito abbreviato e una società. Le accuse sono, a vario titolo, disastro colposo, omicidio e lesioni plurime colpose, falso, depistaggio, abusi edilizi. Nella requisitoria sono state chieste 26 condanne per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione e quattro assoluzioni.
Finalmente la svolta, con la ripresa del processo e e la sua definizione entro il mese di febbraio. Una risposta, finalmente, al dolore dei familiari delle vittime che chiedono solo giustizia e la verità su una tragedia segnata da tante incognite e tanta, troppa, leggerezza.
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MARSILIO E I FAMILIARI DELLE VITTIME