Il WWF Abruzzo fa suo l’appello rivolto a tre ministri da 11 associazioni nazionali, ribadendo che la proposta governativa del nuovo Piano Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (il cosiddetto PAN Pesticidi) non è sufficiente e sono necessari interventi più coraggiosi. “Il mercato oggi punta sulla qualità e il Green New Deal va sostenuto con i fatti”, ribadiscono dall’associazione ambientalista.
Martedì 15 ottobre si è chiusa la consultazione pubblica sulla proposta governativa del nuovo Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (cd PAN Pesticidi).
La proposta su cui si è svolta la consultazione è stata giudicata assolutamente insufficiente da un cartello delle maggiori Associazioni nazionali ambientaliste e dell’agricoltura biologica (Accademia Kronos, AIAB, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, FederBio, FIRAB, Greenpeace, Legambiente, Lipu-Birdlife, ISDE, ProNatura, WWF Italia): il testo proposto dal Governo, infatti, non è in grado di assicurare concretamente né la riduzione della dipendenza dell’agricoltura e della gestione del verde urbano dai prodotti fitosanitari, né, di conseguenza, un loro utilizzo sostenibile come richiesto dalla Direttiva 2009/128/CE.
Le 11 Associazioni, che hanno anche lanciato proprio martedì anche un “twitter storm” rivolto ai tre Ministri competenti per l’approvazione del nuovo PAN Pesticidi (Teresa Bellanova Ministro dell’Agricoltura, Sergio Costa Ministro dell’Ambiente e Roberto Speranza Ministro della Salute), chiedono la giusta attenzione sulle osservazioni che hanno presentato affinché il nuovo PAN rappresenti una svolta per l’utilizzo dei pesticidi nel nostro Paese a partire dall’eliminazione dei sussidi pubblici a chi persiste nell’utilizzo di principi attivi di sintesi che avvelenano cibo, suolo, acqua e aria, distruggendo la biodiversità degli agroecosistemi.
Con le osservazioni inviate, il WWF e le altre associazioni chiedono modifiche sostanziali alla bozza del nuovo Piano al fine di garantire regole certe e cogenti per:
dare effettiva priorità all’agricoltura biologica e individuare obiettivi quantitativi più ambiziosi in termini di percentuali di riduzione di tutti i prodotti fitosanitari: solo così si avrà un reale effetto sulla salute e sull’ambiente;
ridurre i rischi per i residenti nelle aree rurali e per gli agricoltori e i loro familiari fissando distanze minime di sicurezza dalle abitazioni e dalle coltivazioni biologiche non inferiori a 15 metri per difenderle dal rischio di una possibile contaminazione accidentale;
vietare l’utilizzo di pesticidi pericolosi per gli habitat e le specie selvatiche nei siti della Rete Natura 2000 (SIC, ZPS e ZSC) e nelle altre aree naturali protette, adottando misure di conservazione della biodiversità regolamentari vincolanti;
vietare l’uso dei pesticidi in città adottando tecniche biologiche per la manutenzione delle aree non agricole, rete viaria e ferroviaria, con particolare attenzione al verde pubblico e privato e manutenzione degli spazi utilizzati dalla popolazione residente nelle città;
prevedere il divieto totale del glifosate in Italia entro il 2022, escludendo qualsiasi ipotesi di rinnovo dell’autorizzazione di 5 anni concessa dall’Unione Europea il 27 novembre 2017;
prevedere il divieto di utilizzo di concimi e pesticidi chimici nelle aree di rispetto dei punti di captazione di acque da destinare al consumo umano (Piani ex art. 94 D.Lgs. n. 152/2006), consentendo esclusivamente metodi di coltivazione e utilizzo di prodotti consentiti dai disciplinari dell’agricoltura biologica;
rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee, nel suolo e nel cibo e rafforzare il sistema sanzionatorio, attribuendo competenze specifiche all’ISPRA e ai Carabinieri Forestali.
“Il nuovo PAN Pesticidi deve creare le condizioni affinché il ricorso ai pesticidi tossici e nocivi sia consentito solo dopo avere adottato pratiche agroecologiche alternative all’uso dei prodotti chimici di sintesi, come già avviene in agricoltura biologica”, sottolinea Filomena Ricci, Delegato WWF Abruzzo. “Ormai il mercato si confronta sulla qualità del prodotto e non sulla quantità. Il PAN Pesticidi regolerà la gestione dei fitofarmaci in agricoltura, ma anche nelle nostre città per i prossimi 5 anni. È un’occasione da non perdere per dare concretezza alla più volte sbandierata volontà dell’attuale Governo di attuare anche nel settore agricolo quel Green New Deal per una concreta transizione ecologica dell’economia. Auspichiamo che il governo regionale e tutti i parlamentari eletti in Abruzzo facciano sentire la loro voce per arrivare a un PAN Pesticidi che tuteli la salute umana e gli ecosistemi che garantiscono la nostra stessa vita”.