Il tratto ferroviario Teramo – Giulianova fu completato con l’inaugurazione dell’attuale stazione ferroviaria di Teramo, il 15 luglio 1884.
– progetto Crugnola (1887)
– progetto Muzi (1890)
– progetto Di Vella (1909)
– progetto Verrua (1927)
– progetto delle Province di Teramo e dell’Aquila (1952).
Svanito il progetto di un prolungamento fino a L’Aquila e Roma, resta, però, ancora attuale l’esigenza di un avanzamento dello scalo ferroviario in una posizione più centrale rispetto alla città. Diversi i progetti di arretramento, interramento, spostamento della stazione, soprattutto negli ultimi anni, che però non cambiavano, sostanzialmente, la collocazione del capolinea ferroviario e, soprattutto, non davano il necessario impulso alla trasformazione della linea ferroviaria in una moderna “metropolitana di superficie”, come da decenni auspicato da piani, programmi e promesse elettorali.
Tra questi un progetto più visionario, commissionato dalla Provincia di Teramo, integra il prolungamento della linea fino a Piazza San Francesco, e da qui fino a Scapriano, creando anche un collegamento meccanico con il polo universitario, anticipando così, in modo anche più sostenibile, l’idea di un’infrastruttura (come la cabinovia prevista dal masterplan) meccanizzata che unisse il centro cittadino a Colleparco.
Il progetto prevedeva, in particolare, oltre al prolungamento della linea ferroviaria:
- La realizzazione di uno o due tronchi di ascensore diagonale in grado di collegare la nuova fermata Garibaldi con l’Università in Coste S. Agostino (primo tronco) e quest’ultima con la mensa universitaria;
- Un nuovo parcheggio per autovetture sito in adiacenza alla stazione Bovio (stazione di testa), in grado di determinare lo scambio con il traffico proveniente dalla SS 81 (provenienza Ascoli) evitando, così, l’ingresso di veicoli privati in Teramo;
- La definizione di un nuovo assetto di capolinea dei servizi su gomma interurbani e suburbani, che proponga due distinti capolinea, ovvero ad est in area ex stazione centrale per le linee provenienti da ovest e ad ovest, in località da definirsi, per le linee provenienti da est. In tal modo è possibile garantire la penetrazione dei traffici pubblici in città senza ulteriore scambio, fino alla destinazione finale;
- La progettazione e realizzazione di infrastrutture a terra in grado di elevare il confort e la sicurezza del trasporto pubblico (terminal, fermate attrezzate, pensiline, etc.);
- Un sistema tariffario integrato in grado di consentire la contestuale fruizione, per tratte successive e connesse, dei servizi ferroviari, interurbani / suburbani ed urbani.
Tutti elementi da riprendere, e da cui necessariamente ripartire, per riaccendere, in città, un dibattito sulla riorganizzazione della mobilità cittadina ed extraurbana.
Chi volesse approfondire l’idea dil progetto può collegarsi al link della Provincia di Teramo
di Raffaele Di Marcello