TERAMO – Teatro Comunale, tutto pronto per l’aggiudicazione della gara d’appalto integrato e poi subito dopo i lavori. La fotografia della situazione attuale è scandita dal sindaco Gianguido D’Alberto. “Si procede spediti, ampiamente nei termini e la cosa più importante è che abbiamo chiuso la procedura amministrativa”.

L’intervento da 10.700.000 euro finanziato con i fondi del PNRR andrà a riqualificare il teatro, dandogli un volto nuovo. “Si tornerà ai fasti di un tempo, con una visione più moderna. Era impensabile ricostruire l’antica struttura”, ha detto il primo cittadino che lega la rigenerazione del Comunale con quella sul Teatro Romano. “Saremo la città dei due teatri, senza dimenticare il terzo spazio culturale che sarà rappresentato dalla Cittadella del Cultura, nell’area dell’ex Manicomio”.

Sarà un teatro completamente diverso dall’attuale, ripensato per realizzare una struttura che abbia un respiro che vada oltre la città: uno spazio pensato per l’intera provincia e regione. Nel progetto presentato alcuni mesi or sono, il 17 marzo al Parco della Scienza dal progettista l’architetto Michele Reginaldi, c’è un totale ripensamento dello spazio, a cominciare dall’accesso che tornerà lungo Corso San Giorgio. Poi con la realizzazione del ridotto, la riqualificazione e l’ammodernamento energetico e degli impianti, il miglioramento dell’acustica, la realizzazione di tre sale prove, messe a disposizione non solo per le stagioni teatrali ma anche per tutti gli operatori culturali e delle associazioni. I finanziamenti del Pnrr copriranno il costo dei lavori, escludendo gli arredi interni. “In questo caso, come abbiamo già detto, stiamo interloquendo per trovare soluzioni”. D’Alberto è fiducioso per l’inizio lavori nei primi mesi del 2024, poi si aprirà la problematica legata alla gestione, dato che il contratto con Acs, Abruzzo Circuito Spettacolo, è scaduto lo scorso 30 giugno e non è stato rinnovato. “In realtà ci prepariamo ad un nuovo modo di concepire la gestione. Il bando così com’era non aveva prospettive: era una concessione di beni non di servizi e comunque non abbiamo proceduto al rinnovo perché adesso andremo a gara dopo i lavori del teatro. E’ nostra intenzione realizzare una struttura che sarà aperta H24 e che sia a disposizione della cittadinanza. Il Comune – prosegue il Sindaco – sarà al centro di tutto questo ma in un’ottica di apertura a tutti gli attori culturali del territorio. Troveremo il modo di creare un soggetto giuridico pubblico ma aperto con una gestione partecipata, condivisa e strutturata. Il teatro sarà dei teramani e della città capoluogo, con riferimento ad un’area vasta a livello provinciale”.

Per D’Alberto la gestione dovrà diventare un modello di riferimento da replicare su altri beni, come il Castello della Monica e il Teatro Romano. “Verrà superata la logica delle modalità di gestione portate avanti dalle precedenti amministrazioni. Ci vuole una governance complessiva che esca fuori dal governo cittadino. Stiamo valutando una serie di percorsi, con la stessa Acs, la Riccitelli, la Fondazione Tercas, la Provincia, la Regione”.