PESCARA – Oltre 92mila le firme raccolte dalla Cgil in Abruzzo e Molise, nell’ambito della campagna di mobilitazione lanciata dal sindacato nazionale il 25 aprile per i referendum popolari proposti per garantire un lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro. Del totale, 86.905 firme sono cartacee e 5.853 firme sono state apposte sulla piattaforma digitale. Nel complesso sono state raccolte oltre 23mila firme per ciascuno dei quattro quesiti referendari. Lo rende noto la Cgil Abruzzo Molise che parla di “grande soddisfazione per il risultato raggiunto”. Il ringraziamento, sottolinea il sindacato, va “a chi ha permesso questo risultato: le lavoratrici e i lavoratori, le delegate e i delegati, le pensionate e i pensionati, i sindaci, gli amministratori pubblici, i presidenti e i consiglieri provinciali e regionali, gli avvocati e i certificatori disponibili, che si sono impegnati su entrambe le regioni”.
“Le firme raccolte in Abruzzo e Molise, comprensive delle certificazioni rilasciate dalle amministrazioni comunali – spiega la Cgil – saranno consegnate oggi presso la sede nazionale della Cgil dove confluiranno, con la stessa missione, tutte le confederazioni regionali. A livello nazionale è stato raccolto, in poco meno di 90 giorni, più di un milione di firme per ognuno dei quattro quesiti dei referendum popolari. L’obiettivo minimo e necessario del mezzo milione di firme necessarie per l’indizione del referendum è stato quindi ampiamente raggiunto. Si conclude così la prima parte della grande mobilitazione della Cgil, che vuole abolire alcune norme sbagliate sul lavoro e che chiede che vi sia nel nostro paese un lavoro stabile, tutelato, dignitoso e sicuro. Al centro dei referendum la tutela contro i licenziamenti illegittimi, il superamento della precarietà, la sicurezza nel lavoro in appalto. L’appuntamento per la consegna delle firme presso la Corte di Cassazione è previsto per venerdì 19 luglio alle ore 10.00″.
Sull’onda di questo entusiasmo, la Cgil Abruzzo Molise annuncia che “insieme ad altri sindacati, associazioni, partiti e movimenti civici e di volontariato, sarà in campo per contrastare la proposta di legge contro l’Autonomia differenziata, che aumenterà inevitabilmente i divari territoriali e le diseguaglianze sociali. A livello nazionale, nei giorni scorsi – conclude il sindacato – è stato depositato il quesito referendario e a breve partirà la raccolta delle firme”.