TERAMO – Tanto tuonò che piovve. La UIL ha proclamato lo stato di agitazione del Personale del Comune di Teramo: “la scrivente Organizzazione Sindacale, sulla scorta del mandato ricevuto da parte di tutto il personale coinvolto in sede dell’assemblea del 7 luglio 2021, giudica di dover avviare le procedure per una controversia sindacale, e per l’effetto dichiarare la proclamazione dello stato di agitazione del personale del Comune di Teramo e conseguente richiesta di apertura della procedura di conciliazione affinché si possano scongiurare gli effetti negativi della controversia addivenendo ad una equa risoluzione delle criticità evidenziate”. Dispiace che da parte della Giunta comunale siano mancate la saggezza dell’ascolto, la moderazione e il riconoscimento delle ragioni dei dipendenti. Dispiace che non si sia tentato di distendere gli animi, di interloquire civilmente con i sindacati, di riconoscere le colpe di parte datoriale. Al contrario, come di consueto, l’Assessore al Personale ha inteso mostrare i muscoli, dividere le sorti delle differenti sigle Sindacati, come se i problemi del Personale non fossero comunque sul tavolo e non coinvolgessero comunque tutti i dipendenti dell’Amministrazione. Addirittura, nella seduta consiliare del 13 luglio, a precisa interrogazione formulata dallo scrivente, l’Assessore Core ha negato la realtà irridendo i sindacati e sottolineando come non ci fosse alcuno stato di agitazione. Ma non è negando la realtà che si risolvono i problemi, non è rilasciando interviste che si adempie ai patti sottoscritti, non è facendo allegri comunicati che si realizzano le progressioni economiche, non è raccontando storielle che si pagano i salari accessori previsti nei contratti in vigore. Speriamo che si raggiunga presto una soddisfacente conciliazione fra le parti, ma sin d’ora è palese a tutti come la delega al Personale, per la sua centralità nell’efficienza complessiva della macchina comunale, sia opportuno che venga assegnata ad altro Assessore più dotato di capacità di mediazione e certamente meno borioso, specie quando tenta una difesa ad oltranza pur avendo torto marcio. Andrea Core pare non rendersi conto che l’inasprirsi delle posizioni è un danno in sé, perché irride le sacrosante ragioni dei dipendenti, sancite nella legge e nei contratti nazionali e decentrati, creando un clima di opposizione che arreca solo ulteriori disagi, maggiore inefficienza di quanta già non debbano scontarne gli utenti e i cittadini, decadimento dei risultati di gestione prefissati. Il Sindaco dovrebbe riflettere attentamente e sbarrare la strada a chi voglia fare un muro contro muro che non produrrebbe alcun vincitore, ma solo perdenti. Ad oggi, la proclamazione dello stato di agitazione è sia la certificazione inconfutabile del disagio di tutti i dipendenti, sia la prova provata di una crisi amministrativa le cui responsabilità ricadono tutte sulla Giunta comunale e su chi la presiede. Se è sempre più difficile ottenere un certificato dal Comune o rinnovare la carta d’identità, i cittadini teramani sanno a chi attribuire le colpe di una gestione che mai nel passato ha toccato vertici così bassi.
Il Consigliere Comunale di Italia Viva Teramo Giovanni LUZI